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Cluster bombs: Ddl per metterle al bando
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Ieri 30 novembre è stato presentato in una Conferenza stampa il disegno di legge (Ddl) bipartisan firmato da 37 senatori e 120 deputati per la messa al bando delle cluster bombs in Italia. Il Ddl modifica la legge 374/97 (per la messa al bando delle mine antipersona) e ne estende gli effetti alle munizioni cluster, ordigni che colpiscono prevalentemente la popolazione civile.⠀L'Italia è uno degli almeno 57 Paesi al mondo che hanno nei propri arsenali munizioni cluster, definizione che comprende sia le bombe d'aereo che munizioni più piccole d'artiglieria - nota la presentazione del Ddl. A firmare questa proposta di legge sono deputati e senatori dell'Ulivo, di Forza Italia, di Rifondazione Comunista, del Gruppo delle Autonomie, dei Verdi, di Alleanza nazionale, dei Comunisti Italiani, dell'Italia dei Valori.
La richiesta della messa la bando delle cluster bomb nasce da una Coalizione internazionale composta da più di 115 organizzazioni della società civile - in Italia rappresentata dalla Campagna Italiana Contro le Mine - che, con una campagna che ha preso il via nel novembre del 2003, ha chiesto la cessazione dell'uso, della produzione e del commercio di queste armi, e l'assunzione di responsabilità da parte degli utilizzatori per la bonifica dei territori colpiti e l'assistenza alle vittime.
Le munizioni cluster (bombe a grappolo), armi di grandi dimensioni lanciate da aerei, elicotteri o sistemi di artiglieria che si aprono a mezz' aria spargendo ad ampio raggio centinaia di submunizioni più piccole, progettate per esplodere al momento dell' impatto con il suolo, rischiano di causare una crisi umanitaria ancora più grave di quella dovuta alle mine, anche a causa dell'altissimo numero di submunizioni innescate che lasciano al suolo. Per esempio, si calcola che le munizioni cluster usate in Iraq nei soli mesi di marzo e aprile 2003 contenessero tra 1,8 e 2 milioni di submunizioni, molte delle quali non sono esplose all'impatto con il terreno.
"L'approvazione di questo disegno di legge, che equipara tali ordigni alle mine per i suoi devastanti effetti sulla vita delle popolazioni colpite" - dichiarano Nuccio Iovene e Carlo Leoni, primi firmatari dei disegni di legge, "collocherebbe il Senato italiano all'avanguardia nella lotta contro queste armi inumane ed indiscriminate". "La significativa adesione di tanti senatorie deputati, appartenenti a diverse forze politiche, a questi disegni di legge testimonia la sensibilità e la disponibilità di larga parte del Parlamento Italiano per la messa al bando anche delle bombe a grappolo. Sarebbe importante che i Presidenti di Camera e Senato e i Presidenti delle Commissioni Difesa, prendendo atto di questa disponibilità e sensibilità, dessero seguito all'iter del disegno di legge al fine di arrivare ad una sua rapida conclusione. Con l'approvazione di questo provvedimento - concludono Iovene e Leoni - l'Italia può diventare l'apripista per la messa al bando totale di questi ordigni. E' una battaglia di civiltà, come quella contro le mine antipersona, che continua".
E' possibile firmare un appello online per sostenere l'iniziativa della totale messa al bando delle clusters bombs e per la ratifica del V Protocollo del CCW (Convenzione sulle armi inumane).