Finanziaria: tagli del 10% alla cooperazione, protestano le Ong

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L'Associazione ONG italiane denuncia la grave situazione che viene a crearsi con il nuovo articolo 53 inserito nella Finanziaria dal Ministro Padoa Schioppa con il quale si effettua un taglio trasversale su tutti i Ministeri, colpendo quello degli Affari Esteri con una diminuzione di 83 milioni di euro. Di questi, 48 vengono prelevati dai 600 milioni previsti dal "Fondo a Dono" della prima bozza di Finanziaria, e cioè le uniche vere risorse disponibili per gli aiuti ai paesi più poveri e in via di sviluppo. La discussione dell'articolo proposto spetta alla Commissione Bilancio della Camera per poi passare al Parlamento per essere approvato.

"Già non ci soddisfaceva il piccolo incremento approntato rispetto al 2005 - sostiene Sergio Marelli, presidente dell'Associazione ONG Italiane - che portava a 600 milioni i fondi della cooperazione, questo taglio proposto di quasi il 10% delle risorse è una mossa che rende risibile il tanto declamato impegno di questo Governo a dare un segno di controtendenza rispetto a quello Berlusconi. Anche questa volta sono state addotte dal Ministero dell'Economia le solite giustificazioni fornite che richiamano la difficile condizione economica, noi non capiamo perché valgano sempre per gli aiuti alla cooperazione internazione e invece non valgano per altri stanziamenti come ad esempio le missioni militari all'estero, di cui la spesa resta invariata a 1.000 milioni di euro".

Ad aggravare la situazione concorre anche la non certezza dell'approvazione dell'articolo 188 della Finanziaria, che su proposta di alcuni parlamentari della maggioranza richiede lo stanziamento di 130 milioni di per il 2007 quale contributo per il Fondo Globale per la lotta all'Aids, Tubercolosi e Malaria. "Considerando che ancora mancano all'appello i 150 milioni - continua Marelli - che l'Italia non ha pagato per il 2006, torniamo a chiedere che questo Governo sia fedele agli impegni presi con la comunità internazionale e mostri credibilità nella lotta contro la pandemia più terribile di questo secolo".

A completare il quadro disastroso in cui versa la cooperazione italiana: la quasi sicura soppressione del 5 per mille per il prossimo anno, viene così messa definitivamente a rischio la possibilità di effettuare nuove modalità di raccolta fondi dai privati che si erano rivelate positive. Conclude Marelli: "All'indomani della chiara presa di posizione del Ministro D'Alema che sostiene come sia non perseguibile la strada della presenza militare come unica soluzione per risolvere i conflitti nel mondo, e il suo sostegno esplicito alla necessità di incrementare la cooperazione internazionale e allo sviluppo, ci chiediamo dove sia la coerenza di questa finanziaria e di questo Governo. Una coerenza messa in discussione anche dal fatto che sia stata nominata una Vice Ministra alla Cooperazione che oggi rischia di veder tolti tutti i mezzi per poter esercitare la sua delega. Conosciamo l'impegno personale della Vice Ministra Patrizia Sentinelli affinché questi tagli non vengano approvati, per questo chiediamo a tutti i parlamentari, alla società civile e all'opinione pubblica di mobilitarsi per impedire ancora una volta che la richiesta di milioni di cittadini non venga rispettata".

"Queste decurtazioni manterrano l'Italia ancora lontana dagli obiettivi stabiliti a livello europeo per la lotta alla povertà e contrastano con gli impegni presi pubblicamente dal presidente Prodi in campagna elettorale" - dichiara Luca De Fraia, direttore della policy di ActionAid. Con la riduzione di 83 milioni di euro per il 2007, di cui 48 sulle attività di cooperazione, viene contraddetto il significativo, sebbene timido, passo in avanti che era stato annunciato con l'originaria allocazione di 600 milioni per l'aiuto pubblico allo sviluppo. "Nel 2006 la cooperazione italiana sarà ufficialmente fuori dall'Europa poiché non avrà raggiunto l'obiettivo di Barcellona, ossia destinare lo 0,33% del PIL all'aiuto pubblico allo sviluppo (APS)" - aggiunge De Fraia. "Questa legge Finanziaria non getta le basi per un rientro della cooperazione italiana in Europa entro la fine della Legislatura; in particolare non programma risorse sufficienti per avere una cooperazione di dimensioni europee, che sia in grado di produrre un esborso di 7 miliardi di euro (0,51% APS/PIL) entro il 2010. Chiediamo al governo di rispettare gli impegni presi in campagna elettorale" - conclude De Fraia.

Il Comitato promotore della Manifestazione Nazionale per la Pace e la Giustizia in Medio Oriente indetta dalla Tavola della Pace di sabato 18 novembre a Milano ha garantito il supporto all'azione e alle richieste dell'Associazione ONG italiane. La marcia sarà un'occasione per far sentire la voce di tutti quelli che vogliono la pace fatta dalla cooperazione tra i popoli e per bloccare questo atto vergognoso del Governo.

La società civile italiana promuoverà a Roma dal 20 al 26 novembre gli Stati Generali della solidarietà e della cooperazione internazionale con momenti di dibattiti e proposte politiche partendo da un dialogo partecipato.

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