Addio al pizzo: la Sicilia vera è qui

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"Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità". E' la mattina del 29 giugno 2004 e Palermo si risveglia con i muri tappezzati di piccoli adesivi bianchi. Poche semplici parole che nelle ore successive fanno il giro della città, accompagnate dall'interrogativo: "chi è stato?". Magistrati, forze dell'ordine, commercianti, tutti se lo chiedono: quale mano ha attaccato gli adesivi e cosa vuol dire con questo gesto? Si pensa ad un commerciante anonimo, stanco delle sopraffazioni mafiose.

E invece è il gesto, simbolico quanto deciso, di sette giovani poco meno che trentenni. Ispirati dalla storia di Libero Grassi, l'imprenditore ucciso dalla mafia per essersi rifiutato di pagare il pizzo, hanno deciso di chiedere ai commercianti palermitani di fare altrettanto. Il loro gesto di ribellione civile fa il giro della Sicilia e dell'Italia. Organi di informazione nazionale arriveranno a parlare di loro, del gruppo di ragazzi palermitani che rivendica la propria dignità di fronte alla mafia. Il loro impegno si snoda nei mesi e prosegue fino ad oggi, sempre fedeli al loro motto, Un intero popolo che si ribella al pizzo è un popolo libero.

Nonostante le difficoltà e le incomprensioni (hanno subito critiche e stroncature pesanti e ingiuste da parte di molti che hanno considerato il loro un gesto folkloristico e demagogico) sono andati avanti. E il tempo ha dato loro ragione, la costanza ad essere premiata, i frutti a nascere. Nelle scorse settimane è stato arrestato zio Binnu, Bernardo Provenzano e loro erano lì. Fuori dalla questura hanno urlato la loro rabbia, espresso la loro gioia per la fine del regno criminale del boss mafioso. L'Italia ha riconosciuto in loro la Sicilia che non si arrende, la Sicilia che spera e lotta contro la mafia.

Un anno fa fu lanciata la campagna "Contro il pizzo cambia i consumi" per indurre i commercianti palermitani a seguire l'esempio di Libero Grassi. Il 2 maggio scorso è stata presentata una prima lista di oltre cento commercianti che pubblicamente dichiarano che non pagheranno più il pizzo. E' una lista in costante aggiornamento, integralmente visibile sul sito del comitato, che invita ad acquistare presso questi coraggiosi commercianti (già 7500 cittadini hanno sottoscritto l'impegno) per sostenerli ed indurre altri a seguire la loro strada.

Questo importantissimo successo è stato "festeggiato" il 5 maggio scorso in piazza Magione a Palermo. A fianco del comitato e dei commercianti 3000 studenti di tutta la provincia in una festa della legalità e della dignità ritrovata. Una festa per ritrovarsi, conoscersi e proseguire insieme il percorso iniziato da sette giovani, pratici e idealisti allo stesso tempo, "armati" solo di un adesivo. Ma convinti di una cosa "La Sicilia quella vera siamo noi".

di Alessio Di Florio

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