Iraq: attentato a Nassiriya, uccisi tre militari italiani

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Sono il capitano dell'Esercito Nicola Ciardelli, il maresciallo capo Latanzio Franco e il maresciallo capo Carlo de Trizio i tre militari italiani morti nell'attentato di stamane a Nassiriya. Dell'attentato è rimasto vittima anche un militare rumeno e oltre ai cinque militari a bordo del mezzo colpito ci sarebbero "molti" altri militari del convoglio (quattro mezzi all'incirca), diversi dei quali in gravi condizioni. La bomba ha coinvolto un mezzo a bordo del quale c'erano cinque persone: tre Carabinieri, un militare dell'Esercito ed un militare rumeno. Non è ancora chiara la dinamica dell'attentato: secondo le prime informazioni, tuttavia, la bomba sarebbe stata fatta esplodere al passaggio di un convoglio della Msu, l'Unità speciale multinazionale guidata dall'Arma. L'esplosione avrebbe investito in pieno uno dei tre mezzi, devastandolo.

"Sgomento e immenso dolore" viene espresso dal presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi e da tutte le forze politiche. L'ultima "azione ostile" nei confronti dei militari italiani si era avuta solo 5 giorni fa: un ordigno posto ai lati della carreggiata, fatto esplodere, anche in quel caso, al passaggio di un convoglio. Ma si parlò di una bomba a basso potenziale e di un'azione che poteva dunque essere soltanto dimostrativa. Con quelli di oggi sale a 29 il numero dei militari italiani morti nell'operazione in Iraq.

Il capitano dell'esercito Nicola Ciardiello, 34 anni. L'ufficiale, di origini avellinesi, era in servizio al 185.mo reggimento acquisizione obiettivi di Livorno. Sposato, era padre di un bambino di pochi mesi. Il maresciallo capo dei carabinieri Franco Lattanzio, 28 anni di Pacentro (Aquila), in forza al Comando provinciale dei carabinieri di Chieti, città dove risiedeva; e il maresciallo capo dei carabinieri Carlo de Trizio, 27 anni di Bisceglie (Bari). Frassinito e de Trizio ri trovavano il Iraq da roli 13 giorni, erano giunti a Nassiriya il 14 aprile scorso. Mentre Lattanzio era giunto in Iraq il 3 dicembre del 2005.

Attualmente sono 2.600 i militari italiani presenti in Iraq. La missione "Antica Babilonia" si concluderà, secondo quanto annunciato in Parlamento dal ministro della Difesa, Antonio Martino, entro quest'anno. Il nuovo Governo potrebbe cambiare il calendario del ritiro. A settembre del 2005 il contingente è stato ridotto di 300 uomini, scendendo cosi' da 3.200 a 2.900; altri 300 sono rientrati a gennaio, portando il totale attualmente presente a Nassiriya a 2.600. Entro giugno il contingente sarà 'tagliatò di ulteriori 1.000 unità e per la fine dell' anno Antica Babilonia sarà conclusa e, ha annunciato Martino, sarà sostituita da una diversa missione, di natura sostanzialmente civile, che potrebbe essere simile all' impegno portato avanti dagli italiani in Afghanistan, con il team di ricostruzione provinciale (Prt) di Herat, una struttura mista civile-militare, con il compito di assistere gli iracheni nella ricostruzione del tessuto economico, sociale e amministrativo della provincia di Dhi Qar.

Tra i compiti del contingente svolti nei tre anni di permanenza in Iraq, il ministero della Difesa segnala la creazione e mantenimento di un ambiente sicuro, il concorso all'ordine pubblico e polizia militare, il supporto alle attività di sminamento, le rilevazioni biologiche e chimiche; assistenza sanitaria, la gestione aeroportuale; supporto alle attività dell' Ufficio per la ricostruzione e l'assistenza umanitaria, il ripristino di infrastrutture pubbliche essenziali. Per quanto riguarda l'addestramento, il Dipartimento del contingente italiano che si occupa del supporto tecnico-addestrativo e logistico alle forze di sicurezza irachene, ha finora formato circa 2.000 militari dell' Iraqi Army e circa 11.000 uomini appartenenti alle forze di polizia locali. Per gli aiuti, i militari italiani hanno completato in Iraq 118 progetti, 69 sono in corso e 22 in fase di finalizzazione per un impegno complessivo di 11,5 milioni di euro. Tra i progetti vi è la costruzione o ristrutturazione di 32 scuole, 6 strutture sanitarie, 12 strade, oltre a stazioni di pompaggio per l' acqua ed alla fornitura di attrezzature scolastiche. Gli italiani hanno anche contribuito alla salvaguardia del patrimonio archeologico del Paese. A fine 2005 il cui costo totale della missione "Antica Babilonia" è stato di un miliardo e 300 milioni di euro. Un 'analisi della missione militare in Iraq vista dagli stessi militari è disponibile sul sito "Osservatorio Iraq". [GB]

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