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Locride: distruzione mafiosa, solidarietà a coop col 5 x mille
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Un'aggressione mafiosa ha distrutto la produzione di lamponi dell'anno in corso della Cooperativa Valle del Bonamico, parte del Consorzio sociale Goel, un'esperienza di economia solidale della Locride che porta avanti un'importante lotta di legalità, eticità e concreta speranza in un territorio schiacciato dalla pressione mafiosa. La cooperativa è la realtà agricola con il più alto numero di persone occupate nella Locride ed è nata proprio per contrastare il coinvolgimento criminoso di decine di giovani. Sono state distrutte, forse con un diserbante, più di diecimila piante di lamponi già pronte per la produzione, un ettaro di serre irrimediabilmente perdute per quasi duecentomila euro di danni.
Il "miracolo dei lamponi" era nato dalla collobaoriazione tra protagonisti un intraprendente vescovo trentino, monsignor Giancarlo Bregantini (vescovo di Locri), l'Associazione trentina delle cooperative e un pugno di giovani calabresi che hanno creduto in un'idea apparentemente bizzarra. "L'idea era di creare realtà cooperativistiche per i giovani nella Locride con l'aiuto dei colleghi trentini" - spiegava a Famiglia Cristiana Luciano Imperadori, della Federazione trentina delle cooperative.
Dura condanna del gesto e piena solidarietà da parte della chiesa di Locri-Gerace espressa dal vescovo mons Giancarlo Bregantini. "Questo vile gesto di distruzione, attuato con raffinata volontà di male, assolutamente preparato, è poi un atto che viola l'intera attività cooperativistica della Locride, che vede tanti giovani, fiduciosi nel futuro della Calabria, impegnati con le loro mani a farla bella. Tutti insieme. Senza paura. Ormai da 10 anni, con realizzazioni ammirate in tutta Italia.
Siglate dal Progetto Policoro, intelligente strumento per la crescita dei giovani, voluto dall'intera Chiesa Italiana e attuato in quasi tutte le Diocesi del sud." - afferma mons. Bregantini. "Qui c'è una strategia mortale, che vuole spezzare le nostre intelligenze e minaccia le nostre risorse. Per questo, è un atto che, come Vescovo, condanno nel più forte dei modi. Lo condanno con la scomunica. Quella stessa scomunica che la Chiesa lancia contro chi pratica l'aborto, è ora doveroso, purtroppo, lanciarla contro coloro che fanno abortire la vita dei nostri giovani - uccidendo e sparando - e delle nostre terre - avvelenando".
"Noi siamo decisi a non fuggire" - afferma una nota del Consorzio Sociale GOEL. "Continueremo a difendere e presidiare la nostra terra per lasciarla migliore ai nostri figli. Anzi, episodi come questi ci convincono ancora di più di essere sulla strada giusta e danno ancora più forza ed entusiasmo al nostro movimento!". Il Consorzio chiede allo Stato "una risposta durissima a questo gesto grave e simbolicamente inquietante che dimostra quanto la sfacciataggine mafiosa sia rimasta intatta". "Le nostre cooperative - facendo impresa e dando lavoro in modo etico, rapportandosi con la politica in modo trasparente, facendosi carico dell'emarginazione sociale dei territori, costruendo nuove vie di sviluppo locale - non fanno antimafia, sono l'antimafia" - sottolinea la nota.
La Rete di Lilliput, nel richiamare lo Stato a svolgere a non lasciare impunita questa aggressione, invita a devolvere il 5 per mille al Consorzio sociale Goel della Locride come segno concreto di solidarietà. "Come gesto di solidarietà invitiamo il "popolo lillipuziano" a devolvere il 5 per mille al Consorzio sociale Goel della Locride - segnalando il codice fiscale CF 02228660805" - conclude la nota di Rete Lilliput. [GB]