Onu: no degli Usa al Consiglio per i diritti umani

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Ancora un 'no' degli Usa sulla bozza di risoluzione che prevede l'istituzione al Palazzo di Vetro di un "Consiglio per i diritti umani" in sostituzione della discreditata Commissione. La proposta emersa dopo mediazioni durate diversi mesi è stata considerata "inaccettabile" dall'ambasciatore degli Stati Uniti all'Onu, John Bolton. L'Unione Europea e gran parte dei Paesi occidentali sono a favore della bozza e contrastano la richiesta di Washington di riaprire le trattattive per "cercare di rimediare alle molte carenze del testo". Ma "se si dovesse giungere alla votazione sul testo da parte dell'Assemblea generale gli Stati Uniti diranno no" - ha replicato Bolton. Una riapertura delle trattative porterebbe di fatto solo a diluire ulteriormente le funzioni del Consiglio e renderebbe più facile la partecipazione di Paesi che violano sistematicamente i diritti umani.

Dure le critiche di Human Rights Watch (HRW) e Amnesty International che in questi mesi hanno appoggiato la mediazione del presidente dell'Assemblea generale dell'Onu, Jan Eliasson. "Rifiutare questo testo significa non far niente per tutti coloro che necessitano della protezione dell'Onu: il Consiglio va messo in atto al più presto" - afferma HRW che ha inviato una lettera al Segretario di Stato Usa Condoleezza Rice chiedendo che la Casa Bianca accetti la bozza di risoluzione del Consiglio per i diritti umani. Anche Amnesty International invita "tutti i governi ad adottare senza ritardi la bozza di risoluzione per l'istituzione del Consiglio per i diritti umani" - riporta una nota di Amnesty International che chiede che la bozza non venga diluita ulteriormente. Amnesty Italia apprezza il sostegno dato anche dal governo italiano alla decisione di istituire un Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani e invita a firmare una petizione online al Ministro degli Esteri Gianfranco Fini

Lo stesso Kofi Annan, che ha condiviso l'indicazione di un Consiglio agile e ristretto, ha sollecitato una rapida approvazione della bozza per evitare ulteriori "rinvii". Riunendosi almeno tre volte all'anno il Consiglio consentirebbe di reagire in maniera più rapida ed efficace alle violazioni dei diritti umani e renderebbe più difficile ai paesi responsabili di gravi violazioni dei diritti umani di farne parte.

Il nuovo organo dovrebbe infatti sostituire la discreditata.Commissione dei diritti umani. Avrà sede a Ginevra e sarà sussidiario dell'Assemblea ONU, con uno statuto istituzionale più elevato. Il Consiglio si riunirà per un minimo di 3 sessioni durante sei settimane all'anno, rafforzando in tal modo il dialogo e la cooperazione, e potrà riunirsi in sessioni speciali su richiesta di un terzo dei suoi membri. Avrà a disposizione un meccanismo di valutazione universale in seno al quale sarà valutato il rispetto degli obblighi in materia di diritti umani da parte di tutti gli Stati. Sarà inoltre composto di 47 membri (la Commissione ne contava 53) eletti dall'Assemblea generale a maggioranza assoluta per un periodo di tre anni e non rieleggibili dopo due mandati consecutivi. In caso di violazioni gravi e sistematiche dei diritti umani, un membro potrà essere sospeso da una maggioranza di 2/3 dell'Assemblea generale.

Il progetto è sostenuto da 160 Ong di tutto il mondo che nei mesi scorsi hanno presentato delle 'linee guida' per il Consiglio per i diritti umani. Tra queste oltre a Human Right Watch, vanno annoverate Human Right First, Freedom House, Global Rights, Citizens for Global Solutions, World Forum for Democratization in Asia, Franciscans International, International Alliance of Women e International Service for Human Rights. [GB]

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