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Chimica: Ue, si a Reach ma con poca informazione
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Le organizzazioni ambientaliste sono soddisfatte del voto di oggi del Parlamento europeo su REACH per l'introduzione del principio di sostituzione, ma sono fortemente critiche sul fatto che il parlamento abbiano esentato migliaia di sostanze chimiche dall'obbligo di fornire informazioni sulla salute e la sicurezza. Il Parlamento europeo ha votato REACH, il nuovo Regolamento europeo sulla chimica, sostenendo l'obbligo di sostituzione dei composti pericolosi con alternative più sicure quando disponibili (il "principio di sostituzione"), un requisito essenziale per evitare di continuare ad accumulare sostanze dannose nel corpo umano e nell'ambiente.
Per Amici della Terra, Greenpeace, Legambiente e WWF il regolamento votato rappresenta un forte messaggio del Parlamento europeo ai ministri dei governi UE che presto si troveranno a decidere sul proposto regolamento e una prima vittoria dei cittadini nei confronti della lobby della chimica. "Esiste pero' una falla nella normativa che renderà impossibile identificare sistematicamente e sostituire le sostanze più pericolose, uno degli scopi principali di REACH. Attualmente non disponiamo di dati fondamentali sull'impatto sanitario e ambientale di circa il 90% dei composti in commercio. REACH è stato indebolito proprio per quanto riguarda l'obbligo di fornire informazioni sulla sicurezza di tutte le sostanze chimiche incluse nel regolamento proposto".
Per questo, migliaia di composti pericolosi continueranno a circolare, come gli interferenti endocrini, e REACH non garantirà la protezione dell'ambiente e della salute auspicata dai cittadini di tutta Europa. Il Consiglio dei Ministri ha ora la possibilità di rafforzare la normativa in occasione del prossimo Consiglio Competitività previsto a Bruxelles: è un'opportunità unica per proteggere donne, uomini e bambini nonché l'ambiente, e non dovrebbe essere sacrificata per i miopi interessi dei grandi gruppi chimici. "Continueremo la nostra battaglia per migliorare questo aspetto del regolamento" concludono le organizzazioni ambientaliste.
La LAV, in collaborazione con le maggiori associazioni animaliste europee riunite nella ECEAE (European Coalition to End Animal Experiments), ha sollecitato i parlamentari europei a inserire emendamenti finalizzati ad escludere l'uso di animali nei test sulle sostanze chimiche previste dalla proposta Reach. "Il voto di oggi è stato positivo, non solo per milioni di vite animali, ma anche per la salute umana e l'ambiente. E' un sollievo che le sostanze ad uso cosmetico non rientrino negli scopi della regolamentazione REACH, venendo incontro alla volontà dell'opinione pubblica contraria all'uso di animali per testare saponi, creme e rossetti. Ciò significa che la Direttiva sui prodotti cosmetici, di recente recepita in Italia e che proibisce I test su animali per le sostanze ad uso cosmetico entro il 2013, rimarrà intatta. Un altro importante emendamento accettato è stato quello sulla condivisione dei dati disponibili da parte dell'industria sugli effetti delle sostanze chimiche, con una scadenza di 18 mesi per la comunicazione dei dati; sebbene siano state inserite delle clausole che rendono meno efficace questo provvedimento, la condivisione obbligatoria dei dati rimarrà ancora un punto qualificante per salvare un grande numero di animali" ha commentato Roberto Bennati, coordinatore delle campagne europee della LAV.
Per quanto riguarda i metodi alternativi all'uso di animali nei test chimici, è stato concordato che una parte della quota di registrazione sarà destinata al loro sviluppo, con un Comitato consultivo apposito all'interno dell'Agenzia che recepirà i dati per la registrazione delle sostanze. "E' stato anche concordato che le richieste di test, che implicano l'impiego di animali, di sostanze, prodotte in tonnellaggi da 1 a 100 l'anno, devono essere sottoposte all'attenzione di esperti in metodi alternativi all'uso di animali" continua Bennati della Lav - "Questi due emendamenti rivelano che gli esperimenti su animali sono inaffidabili e che i test che non prevedono l'uso di animali sono all'avanguardia. Infine, desideriamo ringraziare tutti i MEP che hanno supportato i nostri emendamenti e il rapporteur Guido Sacconi per il suo sostegno. Auspichiamo che la presidenza austriaca, che inizierà il prossimo gennaio, assicuri questi risultati anche per le prossime votazioni, in particolare per rafforzare l'obbligo di condivisione dei dati, essenziale affinché non ci sia duplicazione di test su animali".
Approfondimenti: Campagna DeTox/Svelenati Wwf, Campagna inquinamento Greenpeace