Ong italiane: 'ora ci attendiamo il coinvolgimento'

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Anche a seguito delle insistenti richieste avanzate dall'Associazione ONG Italiane, cominciano oggi ad arrivare dal governo le prime risposte in merito alla gestione e all'utilizzo dei fondi raccolti grazie alla generosità degli italiani nei confronti delle popolazioni asiatiche; i 24,5 milioni di euro donati attraverso gli sms dai cittadini saranno gestiti dalla Protezione Civile Italiana e destinati al rimpatrio dei connazionali e ai progetti sanitari.

"Prendiamo atto della decisione assunta dal Governo e rinnoviamo la nostra disponibilità a concertare insieme gli interventi e mettere a servizio delle popolazioni colpite le nostre capacità ed esperienze - afferma Sergio Marelli, Presidente dell'Associazione ONG Italiane - Però già da subito teniamo a precisare che ciò non può significare che la gestione di tali fondi debba essere esclusiva e centralizzata. E' indispensabile coinvolgere attivamente le nostre ong e le altre realtà presenti sul territorio per garantire la capillarità degli interventi, la corretta gestione dei fondi e degli aiuti."

Le Ong italiane chiedono inoltre alla Farnesina che vi sia una risposta immediata sullo stanziamento di fondi governativi. "E' incomprensibile che a dieci giorni dalla catastrofe, il nostro governo non abbia ancora stanziato cifre adeguate - continua Sergio Marelli - Fatto salvo per l'allestimento di un volo aereo che ha raggiunto ieri l'aeroporto di Colombo in Sri Lanka, finanziato dal Ministero Affari esteri, i nostri interventi sono finora supportati unicamente da fondi privati messi a disposizione dalle singole ong."

Come ha sottolineato il Segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan, per far fronte a una emergenza di tali proporzioni occorre prevedere investimenti su medio- lungo periodo; in tal senso occorre una decisione urgente da parte del governo italiano per reintegrare gli ingenti tagli apportati alla cooperazione con la Finanziaria 2005. Gli stanziamenti governativi, già insufficienti in una situazione ordinaria, lo sono ancora di più di fronte ad una simile emergenza.

"Rimango esterrefatto di fronte alle dichiarazioni di alcuni enti che affermano di voler sospendere la raccolta fondi dedicata all'emergenza tsunami - dichiara Marelli - Gli interventi di emergenza 'mordi e fuggi' sono di scarsa utilità per le popolazioni colpite, che al contrario necessitano di aiuti atti a ricostruire le condizioni di sviluppo e il loro ritorno alla completa normalità."

Le ONG invitano le istituzioni alla massima trasparenza sulle modalità di intervento per avviare il processo di ripresa economica e infrastrutturale dei paesi colpiti, prima che su questi si spengano i riflettori. "Lo tsunami ha già spazzato via l'Iraq; non aspettiamo un'altra catastrofe che ci faccia dimenticare lo la tragedia che ha colpito centinaia di milioni di persone nel Sud-Est Asiatico" conclude Marelli.

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