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Zoo: in vigore la legge con l'ergastolo di 30.000 animali
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Entra in vigore oggi il Decreto Legislativo n.73 del 21 marzo 2005 "Attuazione della direttiva 1999/22/CE relativa alla custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici" (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 maggio), con il quale il Governo italiano ha tardivamente recepito la Direttiva Europea sugli zoo, che in Italia riguarda almeno 100 serragli e più di 30.000 animali "ergastolani". La LAV esprime la più viva preoccupazione per questo provvedimento che nasce da un "amore galeotto" che il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli ha sempre avuto nei confronti dei gestori di serragli zoologici, fissi o itineranti come quelli dei circhi: il Decreto non prevede i tempi di chiusura dell'istruttoria per il rilascio della licenza agli zoo palesemente inadempienti alle generiche indicazioni che la Legge prevede per il benessere degli animali; non prevede corsi di formazione per gli ispettori mentre sono state attuate vere e proprie violazioni della Direttiva Europea in materia, come l'esclusione degli zoo dei circhi dal campo di applicazione della Legge, vera e propria forzatura alle intenzioni del legislatore europeo.
"Il Decreto Legislativo n.73/2005 recepisce in realtà tutti i peggiori slogan dell'industria zoo, come quello di far credere di poter contribuire alla difesa della biodiversità, fatto questo obiettivamente risibile nel drammatico panorama dei serragli italiani - dichiara Giovanni Guadagna, responsabile LAV settore Zoo - Non è stata prevista alcuna limitazione all'acquisizione di animali, neppure se nati in natura perché questi potranno essere prelevati se inseriti in un programma di salvaguardia delle specie, che in genere viene redatto dalle stesse organizzazioni degli zoo".
"Il ministro Matteoli ha dimostrato di sapere ben recepire le indicazioni delle piccole organizzazioni di categoria di gestori di zoo - prosegue Giovanni Guadagna - Sebbene la LAV sia stata convocata dal Ministero per l'esame della bozza di recepimento della Direttiva UE e siano state così apportate modifiche non marginali (nella bozza iniziale il Ministero non aveva considerato la stragrande maggioranza degli zoo italiani!), il ministro Matteoli non solo non ha mai voluto ricevere la LAV ma ha anche ignorato le precise e unanimi indicazioni espresse dalle Commissioni Ambiente, Giustizia e Politiche Europee di Camera e Senato che avevano invitato il Ministro a far sì che gli zoo potessero accogliere solo animali sequestrati a trafficanti, a non escludere i serragli-zoo dei circhi, e a prevedere tempi certi per il rilascio della licenza agli zoo non in regola".
Grazie alla politica filo-zoo del Ministro, la prigionia a vita di più di 30.000 animali perdurerà nell'interesse di poche decine di imprenditori che, con questo Decreto, godranno anche del piacevole obbligo di propagandarsi nelle scuole. Ma - la LAV ne è certa - le nuove generazioni sapranno difendere più del Ministro gli interessi degli animali rifiutandosi di visitare gli zoo (fissi e itineranti).