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Zimbabwe.: tra memoria storica e presente
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Il Presidente in carica Robert Mugabe è stato confermato nelle elezioni presidenziali del 9 marzo scorso nello Zimbabwe. La vittoria è avvenuta in un clima di contestazione e accuse reciproche ed il candidato dell'opposizione Morgan Tsvangirai, così come gran parte della comunità internazionale, ha rifiutato di riconoscere il risultato delle elezioni. L'Associazione Chiama l'Africa si è interrogata sulle ragioni per cui Mugabe incarna oggi uno dei tanti esempi di malgoverno del continente africano: finchè esisterà il problema di una distribuzione iniqua delle terre, la crisi sociale non potrà essere risolta e la possibilità di costruire una democrazia reale sarà indebolita. "Mugabe è l'arbitro di questa situazione - ha detto Francesco Pierri, ricercatore ed esperto di problematiche di sviluppo dell'Africa australe - e la sfrutta abilmente, ma chi lo condanna per condannare implicitamente l'idea stessa della riforma agraria ridistributiva è responsabile almeno quanto lui della crisi devastante che attraversa il paese". Bisogna invece favorire la nascita di una opposizione vera, matura, che sappia affrancarsi tanto dal partito al potere, lo ZANU-PF (Zimbabwe African National Union-Patriotic Front) , quanto dal MDC (Repubblicana Movement for Democratic Change), il partito delle classi urbane e delle minoranze bianche, sulla cui onestà politica sono calate molte ombre poco prima delle elezioni.
Pubblicato il: 05.04.2002
" Fonte: » Chiama l'Africa, Equilibri.net, Mani Tese;