Zimbabwe: arrestati 400 attivisti

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Circa 400 attivisti sono stati arrestati il 22 ottobre scorso ad Harare, capitale dello Zimbabwe. I manifestanti si erano riuniti per denunciare la grave crisi economica che attanaglia il Paese, nonchè per chiedere maggiore democrazia e partecipazione popolare alla riforma della Costituzione (l'attuale risale al 1978). Tra le persone arrestate c'è anche il direttore dell'NCA (network delle Ong in Zimbabwe), Mr Lovemore Madhuku.

L'Organizzazione mondiale contro la tortura nel denunciare questi arresti arbitrari invita a sottoscrivere un appello indirizzato alle autorità dello Zimbabwe e volto a chiedere il rispetto dei diritti umani e in particolare la liberazione degli attivisti e l'investigazione sulle violenze subite dall'avvocato Beatrice Mtetwa ad opera della polizia governativa. La signora Mtetwa opera per la difesa dei diritti umani e in particolare ha difeso dei giornalisti perseguiti a causa delle politiche governative che intendono soffocare la libertà di stampa.

La grave situazione un cui versa la popolazione dello Zimbabwe è evidenziata anche in un recente rapporto di Human Rights Watch. L'Organizzazione per i diritti umani denucia il governo di Mugabe di usare gli aiuti alimentari come arma politica. Secondo il documento, i funzionari del partito di governo Zimbabwe African National Union-Patriotic Front (ZANU-PF) maneggiano il rifornimento e la distribuzione di grano proveniente dagli aiuti internazionali escludendo arbitrariamente gruppi di persone legate alle forze di opposizione.

Il rapporto dell'ONU sulla situazione umanitaria nel Paese riporta che recentemente 2,2 miloni di dollari sono stati donati per aiuti alimentari dai governi italiano e irlandese. [RB]

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