Zimbabwe: Mugabe a congresso mentre cresce l'opposizione

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Si terrà all'inizio di dicembre il congresso annuale dello Zanu-Pf, il partito che governa lo Zimbabwe dal 1980, anno dell'indipendenza. Internazionale riporta la notizia precisando che in molti si aspettano che per Robert Mugabe, il leader del partito e presidente della repubblica, sarà questo il momento della resa dei conti. "Se questo congresso vuole avere un qualche valore, deve costringere Mugabe a lasciare il posto a qualcun altro, come ha fatto Nelson Mandela in Sudafrica", dice Charles Butao, un uomo d'affari di Harare. Il cambiamento è urgente, perché il paese è sull'orlo del collasso e la gente non riesce più a soddisfare i suoi bisogni di base. Il carburante scarseggia, i rubinetti delle case sono rimasti a secco, i trasporti sono un incubo e il prezzo dei prodotti alimentari è aumentato di seimila volte.

Nel frattempo sulla scena nazionale ha fatto la propria apparizione un gruppo ribelle, lo Zimbabwe Freedom Movement (Zfm, 'Movimento per la libertà dello Zimbabwe), il cui scopo dichiarato è quello di rovesciare il governo del presidente Robert Gabriel Mugabe con la lotta armata. "Riteniamo che non essendo stato possibile ottenere la democrazia con mezzi pacifici, nonostante i tentativi dell'unico affidabile partito di opposizione nel Paese, è necessario avvisare il presidente e il governo illegittimo dello Zimbabwe che stanno per essere rimossi da un uso giudizioso di una forza appropriata" si legge nel primo documento ufficiale dello Zfm diffuso in questi giorni.

Le associazioni che sostengono i diritti umani in sud Africa denunciano che già 13,5 milioni di persone (un quarto della popolazione dello Zimbabwe) sono fuggite rifugiandosi in Botswana, Sud Africa e Mozambico. A fronte di questo importante fenomeno migratorio, i Paesi confinanti stanno applicando delle serie restrizioni all'immigrazione che tuttavia continua nell'illegalità mettendo a repentaglio la vita di migliaia di persone che a nuoto percorrono il fiume Limpopo, infestato di coccodrilli pur di raggiungere il Sud Africa. Il Botswana, altro paese meta dell'immigrazione clandestina, sta erigendo una recinzione elettrica di 500km lungo il proprio confine. Ufficialmente servirà a tenere lontani gli animali, ma il Governo dello Zimbabwe legge in quest'opera una chiara provocazione.

Le proteste del sindacato sono al momento duramente sedate dalla polizia. La manifestazione contro la profonda crisi economica che investe il Paese svoltasi la settimana scorsa ha visto l'arresto di numerose persone da parte delle forze dell'ordine zimbabwane. Gli attivisti arrestati sono stati poi rilasciati. I sindacalisti dovranno comunque comparire di fronte ad una corte per rispondere dell'accusa di aver organizzato proteste illegali. Secondo la contestata legge sull'ordine pubblico varata lo scorso anno, gli uomini dello Zctu (Zibabwe Congress of Trade Unions) rischiano fino a sei mesi di carcere. [RB]

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