Wto: Firenze adotti il commercio equo e attivi l'ANCI

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"Il Comune di Firenze apra in maniera decisa e concreta al commercio equo e solidale. E' bene che in tempi rapidi e senza tentennamenti il Comune recepisca la legge della Regione Toscana approvata lo scorso 23 febbraio sulla promozione e l'utilizzo dei prodotti del commercio equo all'interno degli enti locali del nostro territorio. Allo stesso tempo il sindaco Leonardo Domenici si attivi affinché l'Anci, da lui presieduto, sia presente presso i tavoli governativi in preparazione della ministeriale del WTO che si terrà ad Hong Kong nel dicembre prossimo. Il prossimo tavolo è il 22 aprile alla presenza del ministro Urso, mi auguro che diventi un appuntamento importante nell'agenda del presidente dell'Anci." Con queste parole Ornella De Zordo è intervenuta all'iniziativa del gruppo consiliare Unaltracittà/Unaltromondo dal titolo "Democrazia al mercato" organizzata all'interno della Global Week of Action insieme al Tradewatch, osservatorio nazionale sul commercio internazionale e al Tavolo fiorentino per un equo commercio internazionale. All'incontro hanno partecipato anche Roberto Meregalli di Rete Lilliput, il costituzionalista Umberto Allegretti, Alberto Magnaghi della Rete del Nuovo Municipio e Cristiano Lucchi di Tradewatch/Rete Lilliput.

"Il Comune di Firenze ha il dovere etico e morale di attivarsi velocemente sui temi del commercio internazionale. L'Organizzazione Mondiale del Commercio si appresta a privatizzare ad Hong Kong beni comuni quali acqua, sanità, istruzione, energia. Non vorremmo che all'indomani di questa decisione gli amministratori versino lacrime di coccodrillo quando gli enti locali saranno obbligati a privatizzare anche nei nostri territori. La società civile italiana lavora già da anni su questi temi ed è ansiosa di avere un'interlocuzione costruttiva con i Comuni aderenti all'Anci.

"La legge regionale sul commercio equo - ha continuato De Zordo - è una legge innovativa che affida al consumatore/ente locale un ruolo chiave nello sviluppo del commercio equo, un commercio attento alle problematiche sociali ed ambientali dei paesi produttori. E' uno legge che promuove l'utilizzo dei prodotti equo solidali all'interno degli enti pubblici al fine di agevolare la nascita, la diffusione ed il consolidamento delle relazioni commerciali eticamente corrette tra enti locali e paesi in via di sviluppo. Con l'adozione di questa legge il Comune dovrà provvedere quanto prima a recepire nella formulazione dei suoi capitolati per l'acquisto di beni e servizi la legge regionale, affinché diventi uno strumento virtuoso per la promozione dell'incontro, del dialogo e dello scambio fra culture e popoli diversi, favorendo la crescita sociale nonché produttiva dei paesi economicamente svantaggiati."

"Per Unaltracittà/Unaltromondo, come per tutte le realtà che nel mondo si sono mobilitate per la Global Week of action - ha concluso De Zordo - puntare ad commercio internazionale equo significa contribuire concretamente al cambiamento sociale, creando alcune delle condizioni per le quali i cittadini, nel nord come nel sud del mondo, possano essere di nuovo protagonisti delle proprie scelte cominciando dalle più semplici come ciò che producono, comprano, vendono e consumano. Il commercio equo, la finanza etica, il consumo critico, sono tutti strumenti necessari per una graduale ridefinizione degli stili di vita in una chiave più sostenibile. Non integrare, in una prospettiva più complessa, le preoccupazioni e lotte delle comunità locali, le piattaforme, le organizzazioni e i produttori del Sud, la promozione dei prodotti ma soprattutto un impegno sociale e politico per un commercio giusto, rischia di innescare un boomerang mortale, anche contro le concrete speranze di cambiamento che la società civile sta costruendo laboriosamente."

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