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Wsf: reti eque solidali si rafforzano con strategia
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Per organizzare la presenza del commercio equo e dell'economia solidale al Forum, si è costituito ancora nel 2001il Forum brasiliano dell'economia solidale, oggi costituito da 12 reti nazionali. Nel pomeriggio di sabato 29 gennaio si è tenuto un seminario dedicato al creare una rete latinoamericana del commercio e dell'economia solidale, iniziativa resa concretamente possibile dalla grande partecipazione al Forum di produttori ed organizzazioni sudamericane che già conoscono il commercio equo, o sono intenzionati a sviluppare l'economia solidale. Secondo Harold Picchi, presidente di Ortomercado Sur, partner argentino della centrale di importazione Ctm Altromercato, la riunione è stata utilissima: per la prima ci si è incontrati a livello continentale, e tutti ne hanno ricevuto un grande stimolo nelle motivazioni e nella consapevolezza di far parte di un movimento reale.
In tanti hanno manifestato la soddisfazione per la visibilità e il lavoro svolto al Forum sui temi dell'economia solidale/commercio equo. Maria Jesus di Mcch, altro partner ecuadoriano di Ctm, ci ha detto: "E' la prima volta che vengo al Forum, e non avei mai pensato che le nostre tematiche sarebbero state così visibili, e i nostri seminari così interessanti; è bellissimo". La dimostrazione del successo dei temi dell'economia solidale al Forum viene anche dalla partecipazione ad altri seminari. "Non abbiamo ma visto al Forum tanti africani assieme quanto quelli presenti al seminario organizzato da Ripess, la rete di economia solidale basata a Dakar (Senegal). E significativo è l'esito di un seminario sul microcredito, nel quale i partecipanti si sono talmente coinvolti da versare sul posto delle offerte (alcune centinaia di euro) affinché fossero utilizzate per finanziare direttamente progetti economia solidale" commentano Giorgio Dal Fiume e Stefano Magnoni delegati di Ctm a Porto Alegre.
"Il Commercio Equo e le Economie Solidali hanno saputo giocare la loro parte, finalmente non più autoreferenziale, ma sempre più inserita nel flusso dei movimenti sociali" scrive Alberto Zoratti di Roba dell'Altro Mondo. "Il Forum, lentamente, sta contribuendo al rafforzamento delle reti di base, dove all'analisi politica si sposa una pratica reale e concreta. Un rafforzamento dal punto di vista politico: dallo strategy meeting di Ifat esce una prospettiva di collaborazione comune in vista della ministeriale della Wto ad Hong Kong, riconfermando la necessitá di alzare finalmente lo sguardo e di farlo in maniera collettiva. Di superare una volta per tutte la diffidenza nei confronti dell'azione politica e di cominciare un cammino comune con obiettivo la ministeriale Wto del dicembre 2005; un possibile documento di posizionamento, da discutere durante la prossima assemblea mondiale della Federazione Internazionale del Commercio Equo (Ifat) che si terrá a Quito nel maggio prossimo, sará il punto di arrivo di un percorso che ci si augura partecipato e che potrebbe essere un elemento di confronto con le reti internazionali di contadini e con il resto dei movimenti sociali.
Dal Sud arriva l'appello dei contadini africani contro gli accordi dell'Europa di Partnership Economica [Epas]. Attivisti dello Zambia, di Trinidad Tobago, della Guinea e del Mali hanno rilanciato chiaramente che sarebbe il momento di lasciarli crescere da soli, questi paesi del Sud, lasciando loro la possibilitá di gestire e utilizzare le proprie risorse, sfamare i propri cittadini e, perché no, sviluppando le proprie tecnologie. Di fatto con gli Epas l'Unione Europea sta cercando di incrementare l'accesso al mercato dei propri prodotti e dei propri servizi nei paesi più poveri mettendo a rischio la produzione locale di generi alimentari, cos㭀 come le industrie manifatturiere. Le fragili economie dei paesi Acp non sono nei fatti pronte ad affrontare la liberalizzazione spinta dall'Ue che, nonostante tutto, procede speditamente verso l'imposizione degli Accordi, presentandoli come esempio di cooperazione allo sviluppo economico e sociale dei paesi del Sud. [AT]
Altre fonti: Coop. Roba