WTO: l'accordo sull'agricoltura non aiuterà i paesi africani

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L'agricoltura è al centro delle economie dei Paesi africani; non costituisce più la fonte principale di reddito ma rimane l'attività che impiega più del 60% della forza lavoro.
In questi paesi l'agricoltura costituisce la fonte di sopravvivenza per la maggior parte della popolazione, i prodotti agricoli rappresentano la maggior fonte di entrate da esportazione e la produzione agricola è nelle mani di piccoli agricoltori.

L'impatto dei cambiamenti nella politica agricola genera conseguenze enormi sui Paesi del continente africano.
La maggior parte di essi è membro del WTO, per questo il relativo accordo agricolo (Agreement on Agricolture AoA) ed i negoziati in corso per il suo rinnovo sono di fondamentale importanza per l'Africa.

L'AoA, nonostante si proponga come obiettivo quello di "instaurare un sistema di scambi agricoli equo e orientato verso il mercato", è fondamentalmente un patto stilato fra Unione Europea e Stati Uniti per garantire alle loro produzioni agricole un migliore accesso ai mercati mondiali.

Durante l'Uruguay Round i negoziatori non avevano in mente politiche agricole tese a garantire l'accesso al cibo a tutti gli abitanti del pianeta, volevano piuttosto inserire le politiche agricole nella filosofia che animava il GATT e fornire un aiuto ai problemi di sovrapproduzione agricola USA ed UE, esattamente l'opposto dei problemi dei Paesi Africani.

L'AoA si occupa di accesso al mercato, di sussidi all'esportazione e di sussidi interni. Qualcuno fa notare che il preambolo cita, nella sua parte finale "gli aspetti non commerciali, tra cui la sicurezza alimentare", ma nel testo non vi sono indicazioni che vincolino a questa dichiarazione di principio. I Paesi membri sono stati vincolati a ridurre i dazi doganali sui prodotti importati, a convertire le barriere non-tariffarie in tariffe e a ridurre i sussidi all'esportazione.
Ma i Paesi industrializzati partivano da valori molto elevati di sostegno e sono stati abili ad inventare un sistema di "scatole" in cui sistemare con scaltrezza i vari sussidi esentati dalle riduzioni.

Per i Paesi Africani invece, l'AoA ha vincolato una liberalizzazione già imposta da FMI e BM, eliminando la possibilità di politiche flessibili e corrispondenti alle loro esigenze; accordando piuttosto un "trattamento speciale e differenziato" ai paesi occidentali.

Ma la riduzione della povertà, l'eliminazione della fame sono
indissolubilmente legate all'agricoltura, per questo il negoziato in corso è fondamentale per il futuro dei paesi africani.
Questo testo, disponibile sulla home page del sito www.retelilliput.org/stopwto, spiega brevemente come dietro a regole apparentemente eque si celi un accordo dannoso per l'Africa.

Roberto Meregalli
Beati i Costruttori di Pace - Rete di Lilliput
Campagna "Questo mondo non è in vendita"

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