WTO: l'Egitto dice no agli Usa sugli Ogm

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L'Egitto smentisce l'amministrazione Bush: non sarà al fianco degli Stati Uniti nel ricorso contro l'Unione Europea sugli Ogm in seno al WTO.

Gli Stati Uniti lo scorso 13 maggio avevano annunciato che Canada, Argentina ed Egitto li avrebbero affiancati nel ricorso contro la moratoria che l'Europa ha posto per cinque anni sull'approvazione di prodotti geneticamente modificati presso il WTO. Ma il governo egiziano ha invece risposto che approva la posizione europea che va nella direzione di garantire un'adeguata tutela ai consumatori ed all'ambiente. Interessante ora verificare la posizione che verrà assunta da Argentina e Canada.

Sullo sfondo della preannunciata battaglia legale rimane l'aspro scontro politico-commerciale degli ultimi mesi che vede da una parte gli Stati Uniti favorevoli alla diffusione e commercializzazione planetaria degli OGM e dall'altra l'Unione Europea che vuole sia applicato il principio di precauzione, sancito anche da trattati internazionali sottoscritti sotto l'egida delle Nazioni Unite.

La domanda che in molti si pongono osservando lo scenario apparso in questi mesi è se gli interessi commerciali legati alle biotecnologie alla fine prevarranno nelle decisioni su quello che mangiamo e coltiviamo. E se riusciranno ad imporsi attraverso uno strumento privo di sensibilità democratica efortemente contestato come il WTO.

Intanto la battaglia sugli OGM si gioca anche sul campo della cooperazione allo sviluppo. Al recente vertice G8 tenutosi ad Evian il Presidente americano Bush ha annunciato un aumento del 50% dei fondi che l'amministrazione da lui guidata destinerà ad emergenze e cooperazione. Sino al 2006 saranno 15 i miliardi di dollari messi a disposizione annualmente. Verranno allocati su base strettamente bilaterale e senza dubbio molto peserà la posizione che i possibili Paesi destinatari assumeranno su OGM e brevetti sui farmaci.


Fonti: Campagna RiformaBancaMondiale, Greenpeace, TF1;

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