Volontariato: a Roma la marcia contro i tagli

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Un importante mobilitazione si tiene oggi a Roma in difesa del volontariato e contro i tagli di risorse e la riduzione di autonomia previste dalle modifiche proposte dal Governo per la legge sul volontariato inserite arbitrariamente nel disegno di legge sulla competitività. A promuovere la pressionè è la Consulta nazionale permanente del Volontariato presso il Forum del Terzo Settore e la CONVOL (Conferenza dei Presidenti delle organizzazioni e federazioni nazionali di volontariato), l'Associazione ONG italiane, CSV.net (Coord. naz. Centri di servizio per il volontariato) Nella capitale sono arrivati da tutta Italia migliaia di volontari, mezzi (ambulanze, mezzi di soccorso e di protezione civile) decine di presidenti e rappresentanti di di organizzazioni di volontariato, parlamentari e senatori. Sono già confermati pullman e gruppi da Toscana, Marche, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Basilicata, Piemonte.

La manifestazione chiede lo stralcio dell'art. 18 (già 17) del Disegno di legge di iniziativa governativa n. C.5736, che cambia la legge sul volontariato nella parte relativa ai Centri di Servizio (art. 15 legge 266/91) dimezzando le risorse da essi gestite e destinate al volontariato e l'avvio dell'esame complessivo delle modifiche alla Legge 266/91 con un iter partecipato. Una mobilitazione enorme, per un mondo che non è abituato ad esporsi, per difendere il diritto ad una autonomia che permetta la crescita e lo sviluppo di un settore che è e vuole continuare ad essere, una preziosa ed indispensabile risorsa della nostra società. La campagna in difesa dei fondi per il volontariato ad oggi ha raccolto oltre 2.500 adesioni di grandi e piccole organizzazioni di volontariato che da tutt'Italia hanno inviato documenti di adesione e fax di protesta al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente del Consiglio e ai Ministri interessati. Altri hanno appoggiato la campagna o espresso preoccupazione: presidenti e assessori alle politiche sociali di diverse regioni, province, comuni, rappresentanti del volontariato nei Comitati di Gestione, Caritas Italiana, CGIL-CISL-UIL.

Le principali ragioni che spingono le realtà promotrici di questa campagna a sostenere queste richieste si basano sulla necessità di un percorso parlamentare partecipato per la riforma della legge sul volontariato, la tutela e l'autonomia del volontariato, non solo come oggetto di risorse, ma soprattutto soggetto che sceglie, decide e governa le risorse e quindi gli strumenti per il suo sviluppo. A questi motivi si aggiunge la discussione della riforma dei CSV all'interno della riforma del volontariato perché i Centro Servizi Volontariato sono gestiti dal volontariato (5.000 organizzazioni di volontariato socie dei CSV italiani) e finalizzati a sostenere e qualificare il volontariato non dimezzare le risorse date al volontariato attraverso i centri di servizio per il volontariato, ma piuttosto distribuire meglio le risorse in modo equo in tutto il territorio italiano.

Il TAR del Lazio con sentenza del 1 giugno 2005 ha respinto il ricorso presentato dal Volontariato e dai CSV, contro l'Atto di indirizzo del Ministro dell'economia dell'aprile 2001 con il quale, cambiando il metodo di calcolo delle risorse delle fondazioni bancarie destinate per legge ai Centri di Servizio per il Volontariato, le si dimezzava. Sentenza emessa nonostante in precedenza il Consiglio di Stato avesse emesso la sospensiva motivata con il contrasto dell'atto di indirizzo con articoli della legge sul volontariato e sulle fondazioni. Così dopo questa sentenza il 50% delle risorse tornano alle fondazioni di origine bancaria e vengono tolte ai Centri di servizio e quindi alla loro destinazione vincolata al volontariato. La proposta contenuta nell'art.18 del DDL C.5736, ridurrebbe di un altro 50% i fondi ai CSV, giungendo così al 25% delle attuali risorse destinate al volontariato attraverso i CSV. Stupiscono queste scelte quando i Comitati di Gestione, dove siedono in maggioranza i rappresentanti delle fondazioni hanno erogato ai CSV solo il 35% delle risorse a disposizione secondo la legge, tenendo congelate nelle fondazioni una somma pari a più di 320 milioni di euro. [AT]

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