Unhcr: l'UE rafforzi la protezione per i rifugiati, appello ai sindaci

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L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime soddisfazione per l’adozione del programma di Stoccolma mirato a definire le priorità dell’UE sull’asilo, ma esorta l’Unione a "non mettere in secondo piano i principi di protezione per i rifugiati". Il Programma di Stoccolma mira a definire le priorità dell’Unione Europea sull’asilo e sulle altre questioni riguardanti Giustizia e Affari Interni per il periodo 2010-2014. “Le misure proposte nel Programma di Stoccolma dovrebbero aiutare a porre fine alle disparità nelle pratiche di asilo tra i vari stati membri dell’UE”, - ha affermato Judith Kumin, Direttore UNHCR per l’Europa. “Come confermato oggi, gli obiettivi prioritari dovrebbero permettere al Sistema Comune di Asilo Europeo di avvicinarsi al suo scopo di assicurare un esito giusto ed efficiente per le richieste di asilo in tutta l’Unione”.

A proposito della cooperazione sul piano pratico, l’UNHCR incoraggia gli stati membri dell’UE a dare il loro incondizionato appoggio all’Ufficio di Supporto Europeo in materia di Asilo (European Asylum Support Office - EASO) nell’ambito del suo compito di migliorare la coerenza e la qualità delle procedure di asilo. L’UNHCR ha dato la propria disponibilità a collaborare con l’EASO e a mettere a disposizione le proprie competenze anche nell’ambito dell’Office’s Management Board.

Tra i vari passi concreti da effettuare nell’ambito del Programma, l’UE considererà la possibilità di creare una struttura di “trasferimento di protezione” all’interno dell’UE. L’UNHCR si augura che un accordo in tale senso possa permettere ai rifugiati e alle altre persone a cui sia riconosciuto il diritto alla protezione internazionale di godere di maggiore libertà di movimento nell’UE, proprio come avviene per gli altri individui non-europei presenti legalmente in Europa. Questo sarebbe un importante obiettivo per assicurare un giusto trattamento alle persone soggette alla protezione internazionale.

L’UNHCR sostiene inoltre l’appello dell’UE affinché tra gli stati membri ci sia una maggiore ripartizione di responsabilità e una più ampia solidarietà ed è pronto a contribuire agli sforzi in questo senso, ma chiede anche agli stati di mantenere l’attenzione su alti standard di protezione. Per quanto concerne i “nuovi approcci” riguardanti l’accesso all’asilo nei paesi a maggior transito, tendenzialmente quelli che si trovano lungo il confine meridionale e orientale dell’UE, l’UNHCR vuole riportare l’attenzione sul fatto che spesso in tali paesi di transito le condizioni sono attualmente inadeguate ad assicurare il rispetto dei diritti fondamentali dei richiedenti asilo e dei rifugiati. È necessario ancora molto lavoro per arrivare a delle soluzioni durature per i rifugiati e per tutti coloro che hanno diritto alla protezione nei paesi vicini all’UE.

Nei giorni scorsi l'Alto Commissariato aveva rivolto un appello ai sindaci a "rafforzare un sistema di inclusione dei rifugiati": la metà dei 10 milioni di rifugiati vive infatti nelle città di tutto il mondo. “Dobbiamo abbandonare l’immagine superata secondo la quale la maggior parte dei rifugiati vive nei campi sotto le tende dell’UNHCR. Sempre più rifugiati vivono nelle città” - ha dichiarato António Guterres
Come gli altri 3 miliardi e 300 milioni di persone nel mondo, anche i rifugiati si spostano continuamente verso le città, principalmente nei paesi in via di sviluppo, una tendenza che è in costante accelerazione dagli anni ‘50.

Costretti a vivere in quartieri poveri e bidonville sovraffollate, con uno accesso limitato o inesistente ai servizi sociali e medici, la maggior parte dei rifugiati è costretta ad arrangiarsi nel settore informale dell’economia, dove sono soggetti a sfruttamento. Molti individui preferendo rimanere “invisibili” per paura di essere deportati e questo rende problematica la registrazione e l’identificazione. L’arrivo di numerosi sfollati nelle città pone ulteriore pressione sulle risorse pubbliche già scarse come la salute e l’istruzione e può portare ad un aumento dei prezzi per i beni di prima necessità come il cibo e l’alloggio. L’UNHCR fa appello agli stati, agli enti locali e ai sindaci, alle agenzie umanitarie e alla società civile affinché prendano atto di questa nuova realtà e uniscano le forze per affrontare insieme le sfide sollevate dal numero crescente di rifugiati che vivono nelle città di tutto il mondo. [GB]

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