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Un'Europa di pace per l'Europa dei popoli
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Lo ha fatto presente anche Fabio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace e moderatore dell'incontro: "Il movimento contro la guerra è stato europeo, mondiale. Quest'incontro a Civitas serve anche ad assumersi impegni affinché l'efficacia delle azioni dei mesi scorsi possa continuare".
Tra gli intervenuti vi è Federica Mogherini, responsabile esteri della Sinistra giovanile che ha invitato a "rispondere con un'adeguata complessità alle domande poste dagli slogan" e specificamente su tre questioni: la questione della pace, l'Europa e le Nazioni Unite. "L'Europa è chiamata a guardare al mondo intero e per far questo deve cambiare se stessa, essere finalmente soggetto di politica estera".
Gianna Benucci dell'Associazione per la Pace ha sottolineato come la questione Iraq ha fatto in modo che in seno ai movimenti per la pace si sia sviluppata una nuova attenzione nei confronti del ruolo delle Nazioni Unite pur nella consapevolezza della necessità di una loro profonda riforma.
Uno degli interventi più ricchi di passione civile e politica è stato senza dubbio quello del rappresentante della Comunità islamica in Italia. "Il 23 marzo scorso a Bolgona si sono riuniti i rappresentanti delle moschee italiane ed è stato deciso di esporre le bandiere della pace ed il 12 ottobre prossimo saremmo anche noi alla marcia Perugia-Assisi in nome dei valori comuni che ci uniscono: che si sia musulmani, cristiani o laici".
Don Albino Bizzotto, dei Beati Costruttori di Pace, ha dato appuntamento al popolo delle bandiere della pace per il primo giugno, all'Arena di Verona, ed ha poi lanciato un monito: "E' inutile schierarsi ogni volta contro una guerra se non si conduce una battaglia più culturale ed ampia, quella contro la produzione delle armi" -annunciando una prossima Campagna promossa da Beati Costruttori di Pace.
In numerosi interventi ci si è concentrati sul possibile ruolo dell'Europa nel contrastare il modello culturale imposto dagli USA con la politica delle guerre preventive. Da altri l'invito ai movimenti di occuparsi di Europa non solo nell'emergenza ma nella ferialità delle proprie attività. In molti comunque la consapevolezza della necessità di una nuova Europa che non nascerà certo con la nuova Costituzione dell'Unione ma può certo iniziare a farlo proprio da lì. "Iniziamo con l'introdurre un articolo costituzionale che ripudi la guerra", ha affermato Gianna Benucci, dell'Associazione per la pace. "E non parliamo di esercito europeo" afferma Fabio Lotti "mi sembra assurdo togliere delle risorse allo stato sociale per dirottarle al mantenimento di un esercito continentale che si andrebbe a sommare a quelli nazionali".