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Ue: bene l'accordo su energia, l'Italia incentivi le rinnovabili
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"L'accordo raggiunto dai leader dei 27 sull'obiettivo per l'energia pulita è un passo importante per l'Europa nella lotta al cambiamento climatico". Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente, è soddisfatto delle conclusioni del Consiglio europeo su clima ed energia, che fissano un obiettivo vincolante del 20% per la quota di energie rinnovabili da produrre entro il 2020. Dopo una discussione accesa, i 27 hanno trovato un 'accordo politico' anche sul carattere vincolante di un obiettivo europeo che punta ad incrementare il consumo di energia da fonti rinnovabili al 20% entro il 2020 sul totale europeo, rispetto al 7% attuale.
"E' una scelta lungimirante per la tutela del pianeta e degli equilibri climatici - ha aggiunto il presidente nazionale di Legambiente - ma anche un'ottima opportunità per l'economia europea di accrescere la propria competitività sul mercato globale, attraverso un nuovo impulso all'innovazione tecnologica". "L'ideale sarebbe stato, però, - aggiunge il presidente di Legambiente - fissare un target specifico e vincolante anche per la produzione di energia elettrica da rinnovabili. Mentre è forse troppo ottimistico l'obiettivo per i biocarburanti, che possono senz'altro contribuire al mix di energie pulite necessario a tagliare la nostra dipendenza dai combustibili fossili, ma hanno impatti sul fronte ambientale, sociale ed economico di cui bisognerà tenere conto al momento della produzione".
"Il governo italiano passi adesso dalle parole ai fatti - conclude Della Seta. Non è infatti più ammissibile che alla posizione avanzata del nostro Paese nelle trattative internazionali sul clima, non corrisponda un impegno concreto dell'esecutivo per favorire la produzione di energia pulita, attraverso nuovi meccanismi d'incentivazione delle fonti rinnovabili e la semplificazione delle procedure autorizzative".
Ma il Consiglio europeo "conferma che spetta ad ogni Stato membro decidere su affidarsi o meno all'energia nucleare e sottolinea che questo deve essere fatto aumentando ulteriormente la sicurezza e la gestione dei rifiuti radioattivi". A questo proposito il Consiglio europeo prevede "la creazione di un gruppo di alto livello sulla sicurezza nucleare e la gestione dei rifiuti". In proposito, il presidente del Consiglio italiano, Romano Prodi, ha prontamente commentato che "La nuova politica energetica dell'Unione Europea non si dovrebbe basare sul nucleare ma piuttosto su energie di diverso tipo". La posizione italiana in seno al Consiglio europeo è dunque simile a quella dell'Austria, mentre Francia e Slovacchia si sono espresse a favore del nucleare. [GB]