UNICEF: in Africa 79 milioni di ragazze vittime di abusi sessuali prima dei 18 anni

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Foto: Unsplash.com

L’Assemblea delle Nazioni Unite nel dicembre 2011 aveva proclamato l’11 ottobre “Giornata internazionale delle ragazze”, affinché fossero riconosciuti i diritti umani delle giovani, promuovendo la loro emancipazione e sostenendole nelle grandi sfide che devono affrontare ovunque nel mondo.

Se adeguatamente sostenute ed istruite, si era detto allora, le ragazze hanno il potenziale di trasformare la società, e in seguito ad una positiva emancipazione contribuiranno allo sviluppo umano come lavoratrici, imprenditrici, mentori, capifamiglia, leader politici e madri di domani.

E si aggiungeva che, come partner paritarie rispetto agli uomini, le giovani donne offrirebbero un contributo valido nella risoluzione di problemi come il cambiamento climatico, i conflitti politici, la crescita economica, la prevenzione delle malattie e la crisi globale di sostenibilità.

In un report pubblicato in questi giorni dall’UNICEF, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia, tuttavia, si legge che oggi nel mondo una ragazza o giovane donna su otto in tutto il mondo ha subito stupri e violenze sessuali, con il numero più alto di vittime registrato nell’Africa subsahariana.

Secondo il rapporto, purtroppo, nei paesi subsahariani colpiti da conflitti e insicurezza 79 milioni di ragazze – cioè una su cinque – hanno subito aggressioni sessuali o stupri prima di compiere 18 anni.

Nankali Maksud, specialista in violenza infantile presso l’UNICEF con sede a Nairobi (Kenya), ha affermato che è una situazione «terrificante, che ha prodotto traumi per generazioni». «Le ragazze che hanno subito il trauma dell’abuso sessuale – ha dichiarato la funzionaria dell’ONU – spesso non sono più in grado di studiare frequentando una scuola»...

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