UE: il Parlamento chiede il divieto al commercio di legname di provenienza illegale

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La scorsa settimana il Parlamento europeo ha approvato il progetto di regolamento che vieta la vendita di legname di provenienza illegale nel mercato interno e stabilisce misure di tracciabilità e sanzioni. La nuova legislazione mira a ridurre la deforestazione illegale e a offrire ai consumatori una migliore garanzia sui prodotti che acquistano. L'approvazione, avvenuta con 644 voti favorevoli 25 contrari e 16 astensioni, conferma il testo dell’accordo raggiunto con il Consiglio.

Il nuovo regolamento vieta l’immissione nel mercato dell’UE di legname ottenuto illegalmente o di prodotti da esso derivati, impedendo che possano essere riutilizzati una volta che abbiano raggiunto il mercato europeo. Attualmente, si stima che almeno il 20% del legname e dei prodotti del legno commercializzati in Europa provengano da fonti illegali. Il Consiglio ha già concordato in maniera informale i termini di entrata in vigore dell’attuale progetto di regolamento, ma sarà necessaria la sua approvazione formale prima che diventi legge. Le norme dovrebbero entrare in vigore alla fine del 2012, per concedere agli operatori del settore il tempo necessario per conformarsi.

"La legislazione UE - ha commentato il deputato finlandese Satu Hassi (Verdi/ALE) - che intende vietare la vendita di legname di origine illegale rappresenta un importante passo in avanti a livello internazionale, dalle foreste che in tutto il mondo sono devastate dal disboscamento illegale fino al mercato europeo, dove sono commercializzati legnami e prodotti di legno. Le severe regole approvate, ha aggiunto, non sarebbero state possibili senza il forte sostegno del Parlamento europeo".

Positivo il commento di Greenpeace che sottolinea come con questo regolamento "l'Europa chiude finalmente le porte al legno illegale in uno dei mercati più importanti al mondo. Una vittoria per le foreste!". L''Europa - spiega l'associazione - importa enormi volumi di legno illegale prevalentemente da Paesi che hanno meccanismi di controllo molto deboli e dove imprese criminali e "mafia del legno" si rendono responsabili di gravissimi crimini ambientali, frodi a danno dei governi e, in alcuni casi, finanzia guerre civili. "Questa legge è un segnale di divieto di accesso per tutti i produttori e commercianti di legno senza scrupoli che finora hanno operato nei nostri mercati. Finalmente, avremo una legislazione che garantisce un terreno di gioco più giusto e favorevole per tutte le aziende virtuose e i consumatori che vogliono vendere e comprare, operando scelte sostenibili" - sottolinea Greenpeace.

Oltre al bando sul legno illegale, il regolamento stabilisce rigide norme e sanzioni per tutte le aziende che partecipano alla filiera del legno in Europa. Esso prevede tra l'altro l'obbligo di garantire la tracciabilità delle merci fino alla singola area geografica di provenienza e multe ai trasgressori commisurate al danno ambientale ed economico causato. "Sfortunatamente - evidenzia Greenpeace - i Paesi membri si sono opposti alla richiesta di stabilire un quadro sanzionatorio per tutti i prodotti cartacei (es. prodotti editoriali prodotti da paesi non Ue) che saranno esentati per un minimo di cinque anni dagli obblighi previsti dalla legge. Altra criticità riguarda l'applicazione del regolamento che diventerà operativo tra due anni.

Comunque per Greenpeace "questo regolamento è una pietra miliare in difesa delle ultime foreste del pianeta ma riteniamo che c'è ancora molto da fare per ridurre le responsabilità dei mercati europei sulla deforestazione: ad esempio, l'Europa deve sostenere un meccanismo finanziario efficace per la protezione delle foreste nell'ambito degli accordi sul cambiamento climatico. "Più di dieci anni fa - conclude Greenpeace - abbiamo lanciato la nostra campagna internazionale per il bando del legno illegale in Europa. Tanti nostri attivisti – anche in Italia - si sono messi in gioco per bloccare porti dove veniva scaricato il legno illegale, fermare in alto mare navi che trasportavano questo legno e documentare, con indagini sul campo, il fenomeno della deforestazione illegale in Amazzonia, Africa Centrale, Russia e Sud Est Asiatico".

Sempre in tema di deforestazione e commercio illegale di legname, nei giorni scorsi Greenpeace ha diffuso il nuovo rapporto "Pulping the planet. Come Sinar Mas manda al macero il pianeta" (sintesi in italiano in .pdf) nel quale denuncia come alcuni marchi internazionali quali Walmart, Auchan, Kentucky Fried Chicken, Burger King e Shiseido stiano intrattenendo rapporti commerciali con il "campione della deforestazione" Sinar Mas e con le aziende collegate a quest'ultima, che si rendono responsabili di gravi crimini ambientali. Nel rapporto decine di immagini e prove documentali mostrano il drenaggio delle torbiere e il taglio a raso delle ultime foreste pluviali in Indonesia. [GB]

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