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UE: dieci nuovi membri, ma a Gorizia il confine si sente ancora
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"Questa è una giornata veramente storica e gioiosa" - ha detto il presidente della Commissione europea Romano Prodi, durante la cerimonia di apertura dei festeggiamenti per l'ingresso di 10 nuovi stati membri nell'Unione europea oggi a Dublino. Prodi ha definito l'allargamento il traguardo chiave della sua presidenza, mentre per il presidente di turno dell'Ue, l'irlandese Bertie Ahern, l'adesione di dieci nuovi Paesi "è il testamento del successo dell'Unione Europea".
L'Europa è dalla mezzanotte una unione a 25 membri. L'allargamento ha portato all'ingresso simultaneo di Polonia, Slovenia, Repubblica ceca, Slovacchia, Ungheria, Estonia, Lituania, Lettonia, Malta e Cipro. Da più parti, e in particolare a Gorizia dove alla cerimonia dell'abbattimento dell'ultima parvenza di confine tra Italia e Slovenia ha partecipato ieri il presidente della Commissione europea Romano Prodi, è stato sottolineato come questo storico passaggio segni la definitiva fine della guerra fredda, a quindici anni di distanza dalla caduta del muro di Berlino: otto dei dieci nuovi entrati sono infatti paesi ex-comunisti.
"Nella piazza della Transalpina di Gorizia si festeggia la nuova Europa, ma il confine si sente ancora" - scrive Davide Sighele per l'Osservatorio sui Balcani. Molta polizia, pochi cittadini nelle vie della città. E al valico di confine, dove sino ad ora potevano passare solo i residenti con lasciapassare, da oggi basterà la carta di identità. "Ci avviciniamo fiduciosi, i documenti di identità rimossi nelle tasche, tra le pieghe del portafogli. Una poliziotta bionda si avvicina. "Carta d'identità prego"" Anche questa sera? Sorridiamo ma siamo come inebetiti dal confine che ci rallenta ancora, che si fa sentire ancora di più, a pochi minuti dalla mezzanotte. "Lo so, le merci circolano ma le persone le dobbiamo controllare" - ci dicono - "e non dipende da noi. Noi eseguiamo ordini dall'alto".
"Allora, cosa cambia il primo maggio a Gorizia?" - chiede Alessandro Ursic per PeaceReporter. "Tanto a livello simbolico, con la Slovenia che entra nell'Unione Europea. Pochissimo a livello pratico". Al di là delle cerimonie ufficiali, nella vita della gente sarà però quasi tutto come prima: il vero cambiamento arriverà infatti solo nel 2007. "Con la libera circolazione delle merci diventano improvvisamente inutili le dogane, i valichi di frontiera minori saranno uniformati a quelli di prima categoria e così il lasciapassare (un documento rilasciato ai residenti della zona, una specie di passaporto locale) sarà riposto nel cassetto dei ricordi, ma per passare dall'Italia alla Slovenia e viceversa bisognerà comunque mostrare la carta d'identità al confine. Come succede già da qualche anno. E come sarà fino al 2007, quando Lubiana aderirà al trattato di Schengen, e si potrà passare, allora sì, da un Paese all'altro senza essere fermati". [GB]
Altre fonti: Rainews24, Peace Reporter