Turchia: riforme legislative ma continua la violazione dei diritti

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Dall'inizio del 2003 sono stati varati in Turchia ben quattro pacchetti di riforme legislative nell'ambito dei diritti umani all'interno del processo di armonizzazione con l'Ue. Secondo il rapporto sul primo semestre 2003 stilato dall'associazione per i diritti umani IHD non si notano, però, grandi passi avanti nel rispetto di questi ultimi.

Le riforme varate dall'inizio dell'anno nella legislazione turca sembrano muoversi nella direzione di un maggiore rispetto dei diritti umani. Gli emendamenti al codice penale turco sull'utilizzo della tortura e il miglioramento dell'insegnamento delle lingue regionali diverse dal turco sono solo alcuni esempi possibili.

Tuttavia, gli evidenti miglioramenti sulla carta non hanno portato risultati nell'attuazione pratica portando al contrario la situazione in alcune aree ad un sostanziale regresso. Questo è quanto sostiene il Rapporto dell'Associazione per i Diritti Umani (IHD) sulle violazioni dei diritti umani nei primi sei mesi dell'anno in Turchia. Il rapporto mette in luce come numerosi siano gli episodi di violazione dei diritti umani: dalla tortura ed i casi d'impunità ad essa collegati, al mancato rispetto della libertà d'espressione, alle disastrose condizioni carcerarie.

Nel frattempo il premier turco Erdogan in visita ufficiale a Berlino, ha incontrato i rappresentanti delle associazioni turche in Germania. Purtroppo però, lo fa notare l'Associazione dei Popoli Minacciati (APM), il premier non ha incluso nei propri incontri le organizzazioni nessuna delle numerose organizzazioni delle minoranze perseguitate in Turchia. Evidentemente, conclude APM, il governo turco non ha voluto finora riconoscere l'esistenza delle organizzazioni di quelle minoranze che sono tuttora perseguitate e discriminate in Turchia come quelle kurde, circasse e lesghiche nonostante sia quanto mai necessario riaprire una dialettica democratica di confronto.

Fonti: IHD, Assoicazione Popoli Minacciati, Indymedia.

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