Turchia: nuova condanna a 15 anni per Leyla Zana

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Oggi la deputata kurda del Parlamento turco Leyla Zana, premio Sakharov 1996, è stata nuovamente condannata a 15 anni di carcere per separatismo. Amnesty International si dichiara "scioccata" dalla decisione di prolungare la detenzione di Leyla Zana, Hatip Dicle, Selim Sadak e Orhan Dogan che, in "quanto prigionieri di coscienza, dovrebbero essere rilasciati immediatamente e senza condizioni".

La loro condanna odierna a 15 anni di carcere rappresenta - secondo Amnesty - "un'occasione persa per rimediare all'ingiustizia compiuta in passato nei loro confronti". Amnesty International si è inoltre detta "profondamente preoccupata per la mancanza di equità delle procedure di appello e ha chiesto alle autorità turche di abolire i tribunali per la sicurezza dello Stato affinché la giustizia del paese possa conformarsi agli standard internazionali". I soci di Amnesty International in ogni parte del mondo si sono mobilitati per il rilascio dei quattro ex deputati sin dal dicembre 1994, quando furono condannati a 15 anni di carcere per appartenenza a un gruppo armato illegale, il Pkk. Al termine del processo, l'organizzazione per i diritti umani aveva adottato Leyla Zana, Hatip Dicle, Selim Sadak e Orhan Dogan come "prigionieri di coscienza".

Per l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) il processo di revisione imposto dalla Corte europea per i diritti umani di Strasburgo, "si è rivelato un processo farsa". "La Turchia dimostra con questo processo quanta poca volontà abbia di percorrere la strada delle riforme democratiche" - nota il comunicato dell'associazione.

 

Associazione per i Popoli Minacciati:
Dossier di approfondimento sulla questione kurda

Per APM il verdetto contro la ex-parlamentare kurdo-turca Leyla Zana, eletta in libere elezioni nel 1991, "costituisce una provocazione della Turchia ai 20 milioni di Kurdi suoi cittadini", "toglie ogni speranza di liberazione per i 6.500 prigionieri politici kurdi in Turchia e deride le aspettative di ritorno alle proprie case dei 2,5 milioni di contadini kurdi che, dopo essere stati cacciati da oltre 3.400 villaggi distrutti dall'esercito turco, ora vivono in completa miseria". Anche secondo Amnesty, il procedimento nei loro confronti era stato motivato dalla volontà di punire i quattro ex parlamentari che avevano focalizzato la propria attività politica non violenta sulla questione curda.

Una questione di scottante attualità, visto che Ankara vorrebbe avviare già l'anno prossimo i negoziati per l'adesione all'Unione Europea. Nel Parlamento europeo il dibattito è fra Linda McAvan, eurodeputata britannica laburista - favorevole all'ingresso della Turchia in base agli impegni presi da Bruxelles - e Jean-Louis Bourlanges, europarlamentare francese democristiano, contrario a quel che considera come un rischio per la costruzione europea. Turchia dentro o fuori l'Unione: è anche l'argomento dell'edizione odierna di Agorà su Euronews . [GB]

Alre fonti: Associazione per i Popoli Minacciati

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