Trump vs Messico e Colombia

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di Maurizio Sacchi

Le reazioni alle dichiarazioni di Trump che investono l’America latina non si sono fatte attendere. Rifiutando una nuova “guerra” contro i trafficanti di droga, come quella annunciata dal neo-presidente, martedì la presidente messicana Claudia Sheinbaum ha svelato la sua strategia per combattere il crimine organizzato. ”La guerra contro i narcos non tornerà”, ha detto Sheinbaum, che invece, ha delineato una strategia in quattro punti che  enfatizza la raccolta di informazioni, lo spiegamento di truppe, il miglioramento del coordinamento tra stati federali e la fornitura di opportunità per dissuadere i giovani poveri dall’unirsi al crimine organizzato, tra i principali datori di lavoro del Messico.

Un elemento fondamentale della politica “abbracci non proiettili” del predecessore di Sheinbaum Andrés Manuel López Obrador consiste nella strategia di passare, dal conflitto diretto con i cartelli, a borse di studio, formazione professionale, aiuti economici e altre iniziative nel tentativo di fornire percorsi di carriera alternativi per i giovani a rischio, dando  priorità alla riduzione della povertà, la riduzione delle disuguaglianze e la creazione di opportunità per i giovani. I critici hanno definito il piano di Sheinbaum vago e poco adatto a scoraggiare la violenza in una nazione in cui bande pesantemente armate controllano vaste fasce di territorio e si sono espanse dal contrabbando di droga transfrontaliero a racket come estorsioni, rapimenti, contrabbando di migranti e saccheggio delle risorse nazionali. Ma a Sheinbaum è stato attribuito il merito di aver ridotto il tasso di criminalità di Città del Messico durante il suo precedente mandato di sindaco. 

Ma la chiusura di fatto del confine Usa-Messico ha per Trump soprattutto l’obbiettivo di chiudere la porta ai migranti che cercano asilo negli Stati Uniti.  È una rara combinazione di due politiche, una dell’ex presidente Joe Biden e l’altra di Trump, che hanno quasi sigillato il confine meridionale degli Stati Uniti ai richiedenti asilo. Anche le ammissioni di rifugiati saranno sospese, e restano poche, se non nessuna, vie disponibili per le persone che cercano rifugio negli Stati Uniti...

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