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Terremoto: le proposte del volontariato per l'aiuto fiscale all'Abruzzo
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E' ormai generale la contrarietà del mondo del volontariato e del non profit alla proposta del ministro Tremonti di estendere la destinazione del 5 per mille ad un generico fondo per i terremotati in Abruzzo. Alle prime prese di posizione del Forum del Terzo settore, Csvnet e Caritas - che abbiamo già riportato ieri - si sono aggiunte tra le altre quelle di Arci, Associazione Ong italiane, Cipsi e della campagna Sbilanciamoci!. Le associazioni avanzano diverse proposte: dall'inserimento di una tassa sulle speculazioni finanziarie, all'impiego di spese "inutili e sbagliate" come quelle militari e per il Ponte sullo stretto, alla reintroduzione dell'Ici sulla prima casa per i più abbienti, all'utilizzo dell'8 per mille per gli scopi che già la legge gli attribuisce, tra cui gli aiuti alle zone colpite da calamità naturali.
"Togliere il 5 per mille all'associazionismo, anche per una causa condivisibile e nobile come questa, è una politica miope, che mina le possibilità di finanziamento del volontariato" - ha detto Sergio Marelli, presidente dell'Associazione delle Ong Italiane. "Tutti sanno, istituzioni e Governo compresi, che oggi in Italia il nostro stato sociale non sarebbe sostenibile senza la massiccia e significativa azione del volontariato e delle associazioni non governative. Non è possibile pensare di chiedere ai poveri di finanziare la ricostruzione per altri poveri che oggi sono le persone che hanno perso tutto sotto le macerie dell'Abruzzo". "Ricorderei al ministro Tremonti - ha proseguito Marelli - che lui stesso non più di venti giorni fa, nel corso di un'audizione al Senato, ha parlato della necessità di inserire una tassa sulle speculazioni finanziarie. Tassare queste speculazioni, che hanno gettato tutti noi in questa crisi così profonda della finanza e dell'economia mondiale, sarebbe un'altra ipotesi su cui lavorare per rendere disponibili oggi le risorse per ricostruire l'Abruzzo e domani per avere quelle tanto invocate nuove regole per un mercato che non sia piu' fuori controllo".
"Siamo in disaccordo col governo" - sottolinea Guido Barbera, presidente del Cipsi, il coordinamento di oltre 40 Ong e associazioni di solidarietà internazionale. "Le associazioni del volontariato - già impegnate in prima fila in questi giorni nei soccorsi in Abruzzo – sarebbero ulteriormente penalizzate. Proponiamo in particolare che paghino i 'palazzinari' che hanno costruito in Abruzzo senza rispettare le norme antisismiche. Una giustizia con tempi rapidi assicurerebbe la lotta contro gli speculatori che hanno favorito disastri come quello abruzzese. E se proprio servono altri fondi si taglino i finanziamenti destinati all'acquisto di armamenti, o a faraonici progetti di spesa come quello del Ponte sullo Stretto di Messina" - conclude la nota del presidente del Cipsi.
Per la campagna Sbilanciamoci! si tratta di una misura "demagogica e populistica che si rivelerebbe dannosa per tante associazioni già impegnate in attività di assistenza ai più deboli". "Molte delle organizzazioni destinatarie del 5 per mille - sottolinea Sbilanciamoci! - sono impegnate proprio in Abruzzo in questo momento, altre si occupano di altri drammi sociali, altre integrano la scarsa presenza dello Stato nella ricerca scientifica. Sbilanciamoci! propone, invece, di lasciare il 5 per mille alla solidarietà e di finanziare la ricostruzione dell'Abruzzo colpendo le spese "inutili e sbagliate" come quelle militari, le rendite finanziarie o le grandi opere.
Anche Paolo Beni, presidente nazionale dell'Arci giudica "inutile e dannosa" l'idea del ministro Tremonti. "Quei fondi sono già destinati al mondo dell'associazionismo, del volontariato e della ricerca scientifica. Quindi non si tratterebbe di risorse nuove, ma del semplice spostamento di soldi già previsti per iniziative sociali". "E' inutile per i fini che dichiara, visto che in base ai tempi di ripartizione dei fondi, i destinatari ne potrebbero godere solo nel 2011". "E' una proposta dannosa, perché andrebbe a colpire quell'arcipelago di organizzazioni che costituiscono la vera ossatura del nostro sistema di protezione civile nazionale e che da giorni sono già al lavoro in Abruzzo". Il presidente dell'Arci propone diverse misure tra cui "dirottare in Abruzzo gli investimenti per il contestato Ponte sullo stretto, la reintroduzione dell'Ici sulla prima casa per i più abbienti, una riduzione delle spese militari, l'utilizzo dell'8 per mille per gli scopi che già la legge gli attribuisce, tra cui gli aiuti alle zone colpite da calamità naturali". "Al governo spetta la decisione, a noi la denuncia di quelle controproducenti e poco trasparenti" - conclude Beni.
Il settimanale del settore non profit Vita ha lanciato una petizione online contro la proposta di Tremonti. Vita afferma che la proposta sottrarrà risorse a quel mondo del volontariato che proprio in questi giorni ha giustamente ringraziato anche per il suo pronto e organizzato intervento in Abruzzo. Inoltre la proposta "smentisce la logica tutta sussidiaria della norma che prevedeva un passo indietro dello Stato liberando un rapporto diretto tra cittadini e organizzazioni di cittadini". Infine "se venisse realizzata la proposta di Tremonti, lo Stato di troverebbe a beneficiare di due flussi di risorse falsamente rimesse nelle mani dei contribuenti, infatti lo Stato già dispone di una consistente quota (circa 100 milioni di euro l’anno) dell’8 per mille che secondo l’art. 2, comma 1, del d.P.R. 10/03/1998 n. 76, deve essere impiegato, guarda un po', in caso di calamità naturali". [GB]