Tensione in Nigeria a un passo dalle elezioni

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Rimane alta la tensione politica in Nigeria dopo due settimane di guerriglia urbana nella città di Warri, nel delta del Niger, dove gli scontri hanno provocato numerosi morti e villaggi distrutti. I maggiori gruppi petroliferi presenti nella regione, come la Royal/Dutch Shell, la ChevronTexaco e la TotalFinaElf, hanno interrotto la produzione di greggio causando una contrazione del 40% nelle esportazioni giornaliere; oltre 800mila barili al giorno in meno su una media di circa 2 milioni. Alcuni impianti sono stati incendiati durante gli scontri degli scorsi giorni ed un impiegato della ChevronTexaco è rimasto ucciso. Il clima è rovente anche dopo la cancellazione dello sciopero generale indetto dal "National labour congress", il principale sindacato che ha raggiunto un accordo col governo sugli aumenti salariali da corrispondere ai dipendenti del settore pubblico, soprattutto quelli del comparto petrolifero. Gli Ijaw, la maggiore comunità del delta che conta circa 8 milioni di persone, accusano il governo e le multinazionali del petrolio di sostenere le etnie minoritarie, come gli Itsekiri, con contratti e progetti di sviluppo lucrosi. Inoltre i vari gruppi etnici delle zona richiedono una maggiore rappresentanza della propria etnia nel partito di governo Pdp (People's Democratic Party) in vista delle prossime elezioni. Crescono dunque le aspettative per le consultazioni elettorali previste per aprile - presidenziali, amministrative e municipali - le prime da quando il Paese, nel 1999, è tornato a dotarsi di un'amministrazione civile.

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