Tanti no europei al costoso attacco all'Iraq

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Nella due giorni di dibattito al Senato americano sul prossimo attacco all'Iraq tra le voci "a dir poco unilaterali" spicca quella di un ex funzionario del Pentagono che ricorda di non sottovalutare la forza dell'esercito iracheno e l'efficacia della sua contraerea, ma anche la possibilità di nuovi attacchi terroristici contro obiettivi americani e all'aumento dei prezzi del petrolio. Secondo Scott Feil, colonnello dell'esercito in pensione, nel "dopo Saddam" gli USA dovrebbero dispiegare in Iraq 75.000 uomini che costerebbero almeno 16 miliardi di dollari l'anno. Grazie all'iniziativa lanciata dall'Education for Peace in Iraq Center, ai senatori sono giunte centinaia di telefonate per chiedere l'audizione di persone contrarie all'attacco. Intanto i legali governativi del Primo ministro Tony Blair hanno definito illegale una partecipazione britannica a un attacco all'Iraq senza un nuovo mandato dell'ONU. Un no alla guerra arriva anche da Germania e Francia. "Non voglio immaginare un attacco contro l'Iraq, un attacco che - se dovesse avvenire - potrebbe essere giustificato solo "se venisse deciso dal Consiglio di Sicurezza", aveva dichiarato Chirac. In Inghilterra i due terzi dell'opinione pubblica non appoggiano l'idea di un attacco. E in Italia le recenti dichiarazioni del Ministro della Difesa Martino hanno spinto "Un ponte per" a richiedere chiarimenti e una secca smentita dal premier Berlusconi. A questa azione si aggiunge la richiesta di un pronunciamento del proprio Comune.
Pubblicato il: 12.08.2002 " Fonte: » Un ponte per, NewBrainFrames, Commons Dreams;
" Approfondimento: » Petizione a Tony Blair contro attacco Iraq, Dossier Crisi Globale, I piani urbani di Saddam, Fermare la guerra prima che inizi, Iraq Peace Team, Mailing list Tavola della Pace;

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