Stop war dagli USA e crisi Corea del Nord

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Dagli Stati Uniti giunge l'appello a tutte le persone e organizzazioni contro la guerra, affinchè organizzino delle manifestazioni per i giorni 18 e 19 gennaio, oppure quelli immediamente precedenti o succcessivi, in concomitanza con la manifestazione della coalizione ANSWER davanti al Parlamento a Washington, a San Francisco e in altre 150 città statunitensi. Messaggi di solidarietà sono giunti da Bruxelles a Tokyo, da Nuova Delhi a Il Cairo fino a Bogotà. In Italia sono già previste a Reggio Emilia per l'11 e il 25 gennaio delle "biciclettate nonviolente contro le guerre del petrolio" che vengono spiegate alla gente con un dossier sintetico "Le ragioni della guerra". Il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ha dichiarato che nel presente, con gli elementi fin qui raccolti, una operazione militare contro l'Iraq appare ingiustificata. Intanto il direttore dell'ufficio del bilancio di Washington, Mitchell Daniels, considera la spesa per la guerra possibile nell'ordine dei 50 o 60 miliardi di dollari, più o meno quanto si spese per la guerra del Golfo nel 1991. Inoltre, sull'espulsione dei due ispettori dell'Agenzia dell'Onu per l'energia atomica (Aiea), dalla Corea del Nord continua il braccio di ferro tra Washington e Pyongyang che ha dichiarato di uscire definitivamente dal TNP, il Trattato internazionale per la non proliferazione nucleare, che aveva garantito al paese asiatico il rifornimento di combustibile per sopperire alla carenza energetica.
Pubblicato il: 02.01.2003
" Fonte: » Misna, Rete di Lilliput, International ANSWER;
" Approfondimento: » Voto no war, Appello per salvare Peacelink;

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