Srebrenica vietata alle Donne in nero

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Migliaia di persone si sono raccolte lo scorso 11 luglio a Srebrenica per ricordare e commemorare il massacro di civili compiuto dalle milizie serbo-bosniache sette anni fa. Alla manifestazione avrebbero voluto partecipare anche alcuni gruppi di donne pacifiste originarie di Serbia e Montenegro. Questo è quello che affermano in un documento reso pubblico pochi giorni prima dell'anniversario del massacro: "Con questo atto simbolico vogliamo esprimere le nostre condoglianze per le vittime di questo atroce massacro e contemporaneamente vogliamo dimostrare la nostra solidarietà ed il nostro supporto alle donne di Srebrenica. Vogliamo inoltre ammonire i cittadini della Serbia, del Montenegro e della Bosnia Erzegovina della necessità di affrontare il passato, in modo che il male che ha pervaso i nostri Paesi non possa avere possibilità di tornare e renderci ostaggi di un ottuso patriottismo". (CNRPS) Il documento è stato presentato ad un incontro organizzato dall'associazione "Donne in nero" di Belgrado in collaborazione con l'associazione "Dalle donne alle donne" (Zena Zenama) con sede a Sarajevo ed ha visto la partecipazione di donne in rappresentanza di 17 diversi Paesi. Ma al confine con la BiH le attiviste sono state bloccate dalla polizia serbo-bosniaca ed è stato loro impedito di entrare in Republika Srpska. La polizia di confine ha addotto la scusa che non era stata avvertita del loro arrivo e non avevano alcun permesso per recarsi a Potocari - Srebrenica. (... continua)
Pubblicato il: 20.07.2002 " Fonte: » Osservatorio sui Balcani ;

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