Sin crédito no hay ma㱀ana

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Le sue ragioni
La campagna nasce dalle esigenze e dalle richieste dei piccoli produttori dei paesi in via di sviluppo; per loro il futuro è sempre più difficile: l'oscillazione dei prezzi delle materie prime e il monopolio delle multinazionali li sta strangolando ovunque. Dall'America centrale a quella del sud, dall'Africa all'Asia, una stessa morsa stringe uomini e donne, nei campi di caffè e di cacao, nelle distese di thè, nelle piantagioni di arance e di banane, e non risparmia gli apicoltori o i cucitori di palloni. Per molti di loro i costi di produzione superano spesso i proventi delle vendite, e i ricavi, quando ci sono, bastano appena a sopravvivere, ma non assicurano l'accesso ai servizi sociali di base.

I suoi obiettivi
Garantire ad un numero sempre più ampio di piccoli produttori un prezzo d'acquisto giusto, è da sempre l'obiettivo e l'impegno del commercio equo: il microcredito e la finanza etica offrono oggi un'opportunità in più, concedendo ai produttori prefinanziamenti, anticipazioni sui contratti di vendita, linee di credito agevolate per investimenti strutturali.

Le sue modalità
La campagna si propone naturalmente un obiettivo generale di sensibilizzazione sulle condizioni di vita dei produttori e sui meccanismi macroeconomici che ne determinano il destino, ma chiede anche un coinvolgimento diretto da parte dei cittadini chiamati a diventare consumatori consapevoli e risparmiatori responsabili. L'acquisto di prodotti equo solidali e la costituzione di un fondo di garanzia per l'erogazione di finanziamenti agevolati alle organizzazioni di produttori sono i due strumenti attraverso i quali chiunque può dare il proprio contributo alla campagna.

Sin crédito no hay ma㱀ana a Civitas

Sin crédito no hay ma㱀ana è una campagna che ne racchiude in sé molte: verrà infatti declinata di volta in volta con il nome di un prodotto, tra quelli del commercio equo, e legata ad una singola organizzazione di produttori. Si parte con il caffè: Sin caffè no hay ma㱀ana racconta una vicenda che balzata agli onori delle cronache internazionali, quella dei piccoli produttori di caffè dell'Honduras e della loro protesta violentemente repressa dal governo nazionale lo scorso agosto. La campagna, che parte con il caffè, ma già nei prossimi mesi parlerà di miele e di palloni, porterà in Italia, a partire da Civitas, molti testimonial: saranno i produttori i veri protagonisti e verranno in Italia a raccontare la loro esperienza: le difficoltà ma anche la speranza e il riscatto. Il vero obiettivo infatti è creare la consapevolezza di un legame indissolubile tra i nostri stili di vita e le opportunità di riscatto di chi vive nei paesi più poveri. A Civitas la campagna verrà lanciata nell'ambito della terza conferenza World Social Agenda, domenica 4 maggio, dove sarà presente un rappresentante della Central de cooperativas cafetaleras de Honduras, oltre ai rappresentanti del Consorzio Etimos e di TransFair Italia. Inoltre sarà possibile approfondire le tematiche dell'accesso al credito per le comunità del sud del mondo nell'ambito del Seminario internazionale, organizzato da Consorzio Etimos e Banca Etica, "Percorsi di finanza etica. Dalle comunità del sud ai risparmiatori del nord." , in programma sabato 3 maggio, ore 11, sala Convention. Durante le 4 giornate di Civitas saranno presenti 25 esponenti di organizzazioni dei paesi in via di sviluppo che hanno avviato in questi anni programmi di microcredito o microfinanza.

Tutte le informazioni sulla campagna, gli appuntamenti con i produttori, i risultati ottenuti, le organizzazioni del sud del mondo coinvolte, saranno a breve disponibili all'indirizzo web www.campagnaproduttori.net.
Sarà attivo anche un ufficio stampa: per informazioni è possibile rivolgersi a Chiara Schiavinotto (340 5311835) e Benedetta Frare (348 8243386) oppure scrivere a [email protected].

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