"Sillabe resistenti" e la realtà creativa di ANPI Oggiono

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Immagine: Anpi.it

“Sillabe resistenti" è un'espressione poetica che evoca l'idea di parole e suoni che resistono al tempo, alla dimenticanza e alle avversità. 

In poesia e prosa, le sillabe resistenti possono essere quelle che creano un'eco emotiva profonda e sono legate a ricordi o esperienze significative e esprimono una verità universale o un sentimento comune e hanno un suono o un ritmo particolarmente efficace. Come ad esempio, in questo caso, l'attivismo convinto e idealista per il Pacifismo e la lotta per l'Antifascismo di tutta ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, come ente morale per la pace.

Alcuni esempi di Sillabe resistenti nella poesia e nella prosa sono unità foniche e scansioni di parole in suoni che continuano a risuonare e riecheggiare nella nostra cultura e nella nostra immaginazione, anche dopo secoli. Come speriamo tutti accadrà con la Storia della Resistenza Partigiana Antifascista durante la Seconda Guerra Mondiale e con la conseguente Liberazione dal nazifascismo nel 25 Aprile 1945.

Questa introduzione per raccontarvi che con Fabrizio Cracolici siamo stati ospiti della sezione ANPI Oggiono in provincia di Lecco in qualità di relatori della presentazione del libro "I partigiani della Pace", edito da Emi - Editrice Missionaria Italiana.

Il nostro stupore nel vedere un pubblico numeroso e molto motivato di attiviste e attivisti che compone la sezione Anpi Oggiono una realtà che produce una pubblicazione autonoma e autogestita e autocreativa. Appunto "Sillabe resistenti". 

La pubblicazione ormai da un anno esce a cadenza settimanale e consiste in un libello e in un pamphlet di riflessioni sul mondo attuale e con chiose a eventi della realtà che circonda e purtroppo impegna e preoccupa molto tutti noi attivisti e resistenti. Simile a un manifesto di intenti e istanze e soprattutto idealità contro il fascismo in tutte le sue forme in ogni longitudine e latitudine del nostro martoriato pianeta.

Il titolo di questo libro, composto dai vari pamphlet che escono a cadenza settimanale, è appunto "Sillabe resistenti" e è da poco diventato un autentico saggio con il medesimo titolo. È particolare notare come un ente morale importante come ANPI produca e rediga e crei dalla base e con le esperienze dei suoi tesserati e attivisti delle pubblicazioni autonome e autogestite che si trasformano in importanti riflessioni sulla società attuale e sullo stato della politica mondiale e a livello globale. 

Tra i fondatori della sezione ANPI di Oggiono Claudio Ravasi e il curatore del libro "Sillabe resistenti", l'eclettico rimatore Moreno Rossi, in collaborazione con le altre componenti della Redazione molto attiva, Simonetta Donghi e Emanuela Leoncini, tutte e tutti con un grande carisma organizzativo e soprattutto creativo che fornisce molti stimoli ai numerosi aderenti e ai tesserati che si riscoprono creativi e abili nelle loro doti narrative e di scrittura e di stesura eclettica di racconti di vario genere e soprattutto di pensiero sull’attualità di una congiuntura così complessa e nefasta e mefitica come la realtà presente.

Il fatto che ha spinto alcuni degli attivisti ANPI a dar vita a questa rubrica settimanale che ha tutte le peculiarità del Dazibao, il giornale murale nato durante Rivoluzione Culturale cinese e diffusosi poi in Occidente e nel mondo dando voce alle proteste di Berkley, Parigi, Roma e Tokio, è l’insopportabile climax che caratterizza l’informazione in Italia e non solo!

Dazibao, cioè controinformazione e formazione, al fine di contrastare, in noi stessi innanzitutto e soprattutto, l’assuefazione a un pensiero omologante, mirante a edificare, per dirla con Marcuse, l’uomo ad una dimensione!

Se consideriamo ad esempio tutti gli editoriali dei giornali cosiddetti mainstream, per non parlare dei servizi dei telegiornali, è evidente il tentativo più o meno sottinteso di convincerci che il riarmo, con conseguente aumento delle spese militari, sarebbe una scelta ineluttabile. ”Si vis pacem, para bellum”, ossia “Se vuoi la pace prepara la guerra”, recita infatti un vecchio adagio, peraltro di incerta origine.

Oltre a non fare discernimento sulle cause di quella che il Pontefice definiva “Terza Guerra Mondiale a pezzi”, tale motto è però menzognero: basterebbe leggere gli storici dell’antichità, da Tucidide a Tito Livio, per rendersi conto che se prepari la guerra viene la guerra!

Con la coincidenza tragica che viviamo tra l’autoritarismo liberticida praticato dall’oligarchia fascistoide che ci governa, il piano criminale “Rearm Europe”, il genocidio di Gaza, i conflitti alimentati dalla NATO in Ucraina, Medio Oriente e Africa, l’inasprirsi del progetto imperialista USA.

Tempo fa, Sua Eccellenza il Presidente del Consiglio, rivolgendosi alle opposizioni prima sui social e poi in Parlamento, ha citato un altro motto latino affermando di essere la roccia mentre i suoi detrattori sarebbero acqua!

“Gutta cavat lapidem, non vi, sed saepe cadendo”, la goccia perfora la roccia, non per la forza, ma con la persistenza!

Non sappiamo se per protervia o per ignoranza (le due cose vanno di pari passo) la nostra premier abbia completamente travisato l’insegnamento del proverbio. Ma sappia lei e sappiano i fascioleghisti di qualsiasi latitudine, lo diciamo apertis verbis, che noi e questa rubrica di ANPI Oggiono siamo stati, siamo e saremo quella goccia!

Mettendo in pratica questo proverbio, gli attivisti di ANPI Oggiono sono la goccia che ogni mercoledì che il cielo manda in terra, feste comandate comprese, con perseveranza è caduta sulle coscienze allo scopo di inquietare e far indignare il lettore. In punta di penna e senza cedere a trivialità tipiche dei giornali della destra, dove, dietro agli insulti, traspare il più becero conformismo, i R-esistenti di ANPI tentano di raccontare come va il mondo, ma anche come e perché la Storia non procede in senso pacifico e con giustizia sociale tramite la cooperazione tra genti e popoli e minoranze. 

Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza un appassionato lavoro collettivo, accompagnato dalla ferrea volontà di tutta la Redazione!

Laura Tussi

Docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Coordinamento Italia Campagna Internazionale ICAN - Premio Nobel per la Pace 2017 per il disarmo nucleare universale, collabora con diverse riviste telematiche tra cui PressenzaPeacelinkIldialogoUnimondo, AgoraVox ed ha ricevuto il premio per l'impegno civile nel 70esimo Anniversario della Liberazione M.E.I. - Meeting Etichette Indipendenti, Associazione Arci Ponti di Memoria e Comune di Milano. Autrice dei libri: Sacro (EMI 2009), Memorie e Olocausto (Aracne 2009), Il dovere di ricordare (Aracne 2009), Il pensiero delle differenze(Aracne 2011), Educazione e pace (Mimesis 2012), Un racconto di vita partigiana - con Fabrizio Cracolici, presidente ANPI Nova Milanese (Mimesis 2012), Dare senso al tempo-Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà (Paoline 2012), Il dialogo per la pace. Pedagogia della Resistenza contro ogni razzismo (Mimesis 2014), Giovanni Pesce. Per non dimenticare (Mimesis 2015) con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Ketty Carraffa, Antifascismo e Nonviolenza (Mimesis 2017), con Alfonso Navarra, Adelmo Cervi, Alessandro Marescotti.  Collabora con diverse riviste di settore, tra cui: "Scuola e didattica" - Editrice La Scuola, "Mosaico di Pace", "GAIA" - Ecoistituto del Veneto Alex Langer, "Rivista Anarchica". Promotrice del progetto per non dimenticare delle Città di Nova Milanese e Bolzano www.lageredeportazione.org e del progetto Arci Ponti di memoria www.pontidimemoria.it. Qui il suo canale video.

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