Sicurezza alimentare: dal Vertice di Madrid impegno alla partnership globale

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Si è concluso con pochi risultati concreti di ordine finanziario, il 'Vertice Onu sulla sicurezza alimentare' tenutosi a Madrid, primo appuntamento per dare un seguito al Vertice Fao di Roma dello scorso giugno. Nel corso del vertice, a cui hanno partecipato circa un centinaio di paesi tra cui l'Italia , il primo ministro spagnolo José Luis Zapatero ha promesso che il suo governo stanzierà un miliardo di euro in cinque anni per assistere i paesi con i più gravi problemi di sicurezza alimentare; la Fao ha sottolineato di recente che solo il 20% delle somme promesse dai pesi più ricchi è stata effettivamente versata e lo stesso segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha invitato i paesi ricchi a mettere al primo posto delle loro preoccupazioni le politiche contro fame e povertà con azioni a breve, medio e lungo termine - riporta l'agenzia Misna.

La riunione di Madrid è invece servita per continuare a sviluppare il concetto di 'partenariato' o 'Alleanza globale' per la sicurezza alimentare, lanciato dall'Onu e sostenuto da Francia, Italia Spagna e anche dalla segretaria di Stato americana Hillary Clinton, che ieri ha mandato un messaggio video alle delegazioni. Lo stesso segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon nell'atto finale ha affermato: "Abbiamo bisogno di un coordinamento più efficace...con risorse finanziarie nettamente maggiori". I 12 punti della lista del Documento Finale (in .pdf) hanno l’obiettivo di tracciare le linee guida lungo le quali incanalare gli sforzi della comunità internazionale per far fronte alla crisi alimentare che quotidianamente mette a rischio la sopravvivenza di almeno un miliardo di persone.

"I partecipanti – si legge al punto 11 della dichiarazione – concordano sull’importanza di stabilire un processo ampio e inclusivo di consultazione sulle azioni che condurranno allo stabilimento di una alleanza globale per l’agricoltura, la sicurezza alimentare e la nutrizione a partire dalla riunione di alto livello di Madrid. Sottolineano altresì l’importanza di un processo consultivo che dovrebbe essere convocato e facilitato dalle Nazioni Unite". Per sollecitare i partecipanti a trovare soluzioni concrete a un problema che ha dirette ripercussioni sulla sopravvivenza di milioni di persone, diverse organizzazioni non governative si sono ritrovate a Madrid per chiedere di non trasformare il vertice in una farsa. "Se dal vertice delle Nazioni Unite sulla situazione alimentare non emergerà una strategia concreta e un piano di finanziamento sulla malnutrizione, 55 milioni di bambini sotto i cinque anni continueranno a essere a rischio malnutrizione" - avevano detto Medici senza frontiere e ‘Action contre la faim’ in una nota congiunta.

Per quanto riguarda l'Italia, rappresentata dal sottosegretario agli Esteri Vincenzo Scotti, ActionAid accoglie con favore l’impegno del sottosegretario Scotti di voler sostenere con vigore la partnership globale per l’agricoltura e la sicurezza alimentare". E chiede quindi all’Italia, come presidente di turno del G8, "uno sforzo per adottare regole di governance chiare e trasparenti, che tengano in considerazione le esigenze dei milioni di piccoli produttori dei paesi poveri del mondo che oggi soffrono la fame". "Il rilancio degli investimenti in agricoltura" - prosegue il Segretario generale di ActionAid, Marco De Ponte - "è il primo passo, ma chiediamo all’Italia maggiore chiarezza su quelle che dovrebbero essere le 'nuove soluzioni' per la valorizzazione dell’agricoltura mondiale. Siamo infatti fortemente contrari ad una partnership che dia a multinazionali e fondazioni un forte potere decisionale".

"La soluzione non va trovata nella creazione di una nuova agenzia globale per l’agricoltura e la sicurezza alimentare ma nel fortificare gli organismi delle Nazioni Unite specializzati nello sviluppo agricolo e l’alimentazione rispettando il loro mandato originario. La decisione di ospitare il segretariato internazionale della Global Partnership a Roma, pone un’ulteriore sfida per l’Italia la quale, tanto più nell’anno di presidenza del G8, non potrà esimersi dall’ottemperare alle proprie responsabilità in tema di lotta alla fame". "Crediamo infine" - conclude De Ponte - "che questa struttura debba rispondere alla regola "One country, one vote" e non "one dollar, one vote".

La scorsa settimana in occasione del G8 agricolo presentato dal Ministro Zaia, ActionAid ha chiesto che si mettano a punto le regole per la Partnership Globale per l’agricoltura e l’alimentazione lanciata allo scorso G8 a Toyako. "La nuova Partnership Globale deve essere un canale di raccolta di nuovi fondi destinati a far fronte alle cause strutturali della sicurezza alimentare. Nonostante l’impegno preso dai capi di stato lo scorso giugno alla FAO, di investire 22 miliardi di dollari per far fronte alla crisi alimentare, solo il 10% è stato ad oggi versato, la maggior parte del quale ha finanziato aiuti alimentari di emergenza. E pensare che per rilanciare l’agricoltura nei paesi in via di sviluppo e sfamare un miliardo di persone basterebbero 30 miliardi di dollari l’anno" - ricorda ActionAid. [GB]

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