Servizio civile: un impegno prezioso, ma i fondi restano pochi

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"Il tempo per me più prezioso e più gratificante è quello che dedico a iniziative come queste". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo stamane alla celebrazione della "Giornata del Servizio Civile Nazionale" alla quale ha partecipato una rappresentanza di operatori e di giovani volontari provenienti da tutta Italia. "Vi assicuro - ha aggiunto - che sono iniziative che mi danno molta più forza, sostegno, convinzione e fiducia di tante altre occasioni di lavoro più difficili, più tese". Si tratta - ha osservato il Presidente - di una "scelta deliberata, cosciente e appassionata".

In mattinata il Sottosegretario con delega Carlo Giovanardi ha annunciato alla stampa che il Governo intende stanziare altri 24 milioni di euro per finanziarie il Fondo del Servizio civile". "Senza questi 24 milioni di euro ci saremmo ridotti in una situazione tale da non poter più garantire quell'attività, in Italia e all'estero, che questa mattina abbiamo presentato al capo dello Stato" - ha aggiunto Giovanardi. Di fatto però - fanno notare le associazioni impegnate nel Servizio Civile - i 24 milioni, sommati ai 170 previsti per il 2010 dalla legge Finanziaria, portano lo stanziamento complessivo a poco più di 194milioni, cioè alla cifra più bassa degli ultimi 5 anni, anche meno dei 224 milioni del 2005.

Nei giorni scorsi Giovanardi aveva ammesso quanto le associazioni denunciano da tempo. "C’è il rischio che non possa continuare a esistere nel futuro»" - aveva detto Giovanardi. "Ddiremo al Capo dello Stato della necessità che il servizio civile possa continuare a svolgere i suoi compiti" - aveva aggiunto sottolineando che "Una macchina può essere bellissima ma senza benzina sta ferma".

Pronta la replica dell'Associazione Obiettori Nonviolenti (AON). "Siamo contenti che, con un ritardo di circa 12 anni, il sottosegretario Carlo Giovanardi abbia sposato la nostra proposta" - aveva commentato Massimo Paolicelli, presidente di AON - evidenziando che "per il Servizio civile si debba prevedere un meccanismo dove si decide prima quanti giovani occorrono per difendere la Patria senza armi e poi di conseguenza trovare i fondi necessari per farli partire".

"Desta preoccupazione invece - proseguiva Paolicelli - il fatto che Giovanardi rilasci queste dichiarazioni senza farle seguire dai fatti. Tanto che nel ddl di riforma del Servizio Civile Nazionale, da lui presentato, questo meccanismo non c'è e non è previsto neanche un contingente minimo da far partire con certezza. Desta poi maggiore preoccupazione il fatto che si rivolga al Capo dello Stato per chiedere che il servizio civile continui a svolgere i suoi compiti: il Capo dello Stato non ha questi poteri, ma li hanno sia il Presidente del Consiglio che il ministro dell'Economia, che continuando a tagliare i fondi del servizio civile ne stanno mettendo a rischio l'esistenza futura".

Al di là della questione dei fondi - sulla quale già dall'estate scorsa le associazioni della Cnesc hanno lanciato un'ampia campagna di mobilitazione per difendere e rilanciare il Servizio Civile Nazionale - diverse associazioni hanno inviato una lettera al Presidente della Repubblica (in .pdf) per esprimergli il proprio "disagio per il difficile momento che sta attraversando il servizio civile nazionale" e per chiedergli di "far sentire la Sua autorevole voce affinché Governo e Parlamento, ognuno per le sue peculiarità si facciano interpreti di un rilancio del servizio civile inteso come forma civile di difesa della Patria e come opportunità e investimento formativo e civico per i giovani".

Nella lettera le associazioni - tra cui l'Associazione Obiettori Nonviolenti, la Campagna Sbilanciamoci, il Fair, la Fim Cisl, la FISH - ricodano come "i tagli economici, oltre a determinare un forte calo di avviamenti, implicano che quasi tutti i fondi vengano impiegati per i rimborsi dei giovani, tralasciando questioni come la formazione, la promozione, i controlli e la sperimentazione di forme alternative di difesa". Le associazioni evidenziano infine come l’Ufficio Nazionale non abbia mai fatto molto per caratterizzare il Servizio civile nazionale come difesa della Patria: "anche con la recente nomina del Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta, emergono dei problemi tra i criteri di nomina e le finalità dell’organismo, che rischiano di stravolgerne il senso". [GB]

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