Senato mette ai voti modifiche legge 185

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Lo ha dichiarato Sergio Marelli, direttore generale della Focsiv, Federazione di 57 organizzazioni non governative (ong) di volontariato internazionale. Il commento è arrivato dopo che questa mattina la maggioranza ha posto in votazione al Senato le modifiche alla Legge 185. Un provvedimento già approvato alla Camera lo scorso anno con pochi emendamenti sollecitati dalla società civile. Quello di oggi è stato un vero 'colpo di mano', secondo i senatori dell'opposizione, alcuni dei quali hanno aderito alla campagna della società civile per la difesa dei principi di controllo e trasparenza propri della normativa. "Sono mesi che è in agenda in Senato la votazione del ddl 1547 per la ratifica dell'accordo quadro di Farnborough, subendo dei continui rimandi", racconta alla MISNA il senatore dei Verdi Francesco Martone. "Questa mattina 4 disegni di legge sono stati scavalcati e si è passati velocemente alla discussione del ddl che implica modifiche alla 185/90. L'opposizione ha fermato la votazione dopo l'approvazione dei primi due articoli, chiedendo una verifica delle presenze in aula". In questo modo la seduta è stata sospesa e in seguito rimandata a data da definirsi, anche se si pensa che potrebbe essere rimessa in agenda già il prossimo martedì, approfittando dell'attenzione dell'opinione pubblica su quel che accade in Iraq. Durante la seduta di oggi il Senatore Martone ha letto all'aula una lettera di suor Patrizia Pasini, responsabile della Commissione giustizia e pace delle missionarie della consolata, in cui si ribadiva l'impegno del mondo nonviolento e quello missionario in difesa della legge 185/90 e si faceva appello al senso di responsabilità dei politici. I primi due articoli passati dal Senato riguardano la ratifica dell'accordo internazionale di Farbourough che sancisce una partnership nella coproduzione internazionale tra sette Paese europei, e sulla cui approvazione si era registrata una sorta di consenso trasversale tra governo e buona parte dell'opposizione. Restano da discutere i punti nevralgici del ddl 1547 che, di fatto, indeboliscono i meccanismi di trasparenza e di controllo del commercio di armi introdotti dalla legge 185/90. "Ricordiamo - ha continuato Marelli, come voce della società civile - che la riforma di questa legge permetterebbe l'immissione sul mercato di una quantità rilevante di armi, rendendo ancor più difficile accertare i canali di vendita e i destinatari finali. Ribadendo il nostro fermo no alla guerra e ai suoi strumenti di morte - ha concluso - ci appelliamo ai senatori della maggioranza affinché rinviino immediatamente la discussione sulla 185. Il nostro Paese può e deve perseguire una politica che sia davvero fondata sulla pace, sulla giustizia e su rapporti più equi tra i popoli". Numerose organizzazioni hanno aderito alla Campagna italiana 'Fermiamo i mercanti di morte - Difendiamo la 185" che si batte strenuamente da oltre un anno per impedire la modifica di questo provvedimento.

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