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Schiavitù: i nuovi schiavi
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Il 23 agosto scorso era la Giornata Internazionale per la commemorazione della tratta degli schiavi e della sua abolizione.
Megachip ricorda l'evento e denuncia "c'è oggi molta più schiavitù di quando nella notte fra il 22 e il 23 agosto 1791 a Santo Domingo (oggi Haiti e Repubblica Dominicana) avvenne la rivolta degli schiavi (...) La parola schiavitù rimandava a un secolo fa, all'immagine del nero africano sfruttato nelle piantagioni di cotone americane, o le immagini hollywoodiane di Via col Vento, la Capanna dello Zio Tom. Oggi, nella maggioranza dei casi, i nuovi schiavi non appartengono più a etnie particolari, non è il colore della pelle a determinare il loro stato, ma è la fame che marca la loro esistenza. (...) Nel mondo del terzo millennio gli schiavi non sono solo un ricordo di tempi lontani, ma una triste realtà quotidiana con un enorme giro d'affari, nella nostra colpevole e complice indifferenza di società civilizzata".
Se la molla che fa scattare il totale controllo di un individuo su un altro è l'aspetto economico, l'Associazione "Amici di Lazzaro" vuole sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della schiavitù cui sono costrette in Italia il 90% delle ragazze in strada e lancia una campagna di raccolta di adesioni e fondi per sostenere ragazze che sono uscite o stanno uscendo dallo sfruttamento.
Comprati e venduti, anche i bambini, schiavi e facile preda dei nuovi mercanti di esseri umani. Sfruttati finché producono. Oggetto di piacere destinati a morire presto di Aids. Addestrati alla violenza della guerra. Con le mani sanguinanti per il troppo lavoro. Secondo l'Unicef sono anualmente 1,2-millioni i bambini ridotti in schiavitù nel mondo.
Fonti: Megachip, Amici di Lazzaro.