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Sbarco di 80 migranti pakistani a Lampedusa
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Dopo aver assistito dal punto di vista medico, nei centri di accoglienza, e dal punto di vista giuridico, nelle udienze di convalida nei centri di trattenimento, i Medici e gli Avvocati senza Frontiere rendono noto quanto segue:
1. I pakistani sbarcati a Lampedusa il 2 giugno scorso e assistiti nel centro di prima accoglienza di Bari hanno chiesto asilo politico, dichiarando di provenire dalla regione del Kashmir;
2. La Commissione centrale per il riconoscimento dello status di rifugiati ha rigettato, previa audizione, le loro richieste;
3. Il Questore di Bari ha emesso decreto di espulsione ed il decreto di trattenimento per l'identificazione, ed ha provveduto al loro trasferimento: 40 nel centro Ponte Galeria di Roma e 40 nel centro di via Corelli di Milano, dove sono state celebrate le udienze di convalida per il trattenimento.
Le procedure usate ad avviso dell'ufficio legale dei Medici senza frontiere e degli Avvocati senza frontiere sono illegittime per i seguenti motivi:
1. Violazione e stravolgimento del principio costituzionale del Giudice naturale (art.25 Cost.): il trasferimento ad altra sede (Roma e Milano) non radica la competenza del giudice, ma rimane competente il giudice del luogo di emissione dei decreti (Bari).
2. Incompetenza del Questore di Bari alla emissione del decreto di espulsione e di trattenimento, in base all'art. 14, co.3, L. 286/98.
3. Violazione del diritto alla difesa (art. 24 Cost.): i centri di trattenimento hanno adottato l'illegittima prassi di non comunicare alle cancellerie del Tribunale le nomine di fiducia degli extracomunitari, impedendo così l'esercizio dei diritti della difesa ai loro avvocati che intendono assisterli in udienza.
Quanto al diritto di asilo politico si denunzia:
- la mancanza di criteri orientativi generali in ordine ai paesi per i quali l'Italia concederebbe asilo politico, mancando delle chiare ed aggiornate direttive del Ministero Affari Esteri, cui dovrebbe attenersi la Commisione centrale nello stabilire se concedere o meno asilo politico;
- e la conseguente assolutà e dunque inaccettabile discrezionalità delle decisioni.
Avvocati e Medici senza Frontiere preannunciando i ricorsi gurisdizionali contro detti provvedimenti, chiedono che sul piano legislativo vengano sanate queste palesi illegittimità, rilevando che sui punti appena citati la recente legge Bossi-Fini, ed i regolamenti ad essa collegati, non ha dato alcuna soluzione.
Avv. Francescomaria TUCCILLO, segretario generale Avvocati senza Frontiere Italia (335 8156617)
Dott. Roberto LOSCIALE, responsabile uff. legale Medici senza Frontiere (349 8739029)