Save the Chidren: quasi 8mila minori migranti arrivati in Italia nel 2008

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Sono quasi 8mila - per l'esattezza 7.797 - i minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia nel 2008. Vengono da Marocco (15%), Egitto (14%), Albania (13%), Palestina (9%) ed Afghanistan (8%), seguiti da Eritrea (5%), Nigeria (4%), Somalia (4%), Serbia (4%) ed Iraq (4%), per un totale di 78 paesi diversi rappresentati. Questi i dati più significativi che emergono dal "Dossier sulle condizioni di vita dei minori migranti in Italia" (in .pdf) presentato oggi da Save the Children in occasione del lancio di CivicoZero, il centro diurno creato a Roma per l’orientamento, la consulenza legale, la fornitura di servizi essenziali e la realizzazione di attività formative e ricreative per minori stranieri non accompagnati, "male accompagnati", in situazioni di marginalità e rischio devianza.

"Tutti questi minori sono particolarmente vulnerabili e spesso possono essere coinvolti loro malgrado in fenomeni di sfruttamento e abuso, nonché inglobati nei circuiti dell’illegalità" - sottolinea Save the Children. "Inoltre, ad essi, come ha registrato l’esperienza diretta del team dell’associazione, bisogna aggiungere quei bambini e adolescenti che formalmente o apparentemente hanno genitori o familiari i quali, tuttavia, non sono spesso in condizioni di costituire un valido punto di riferimento. Per prevenirne la devianza, supportarli e orientarli, sono necessarie forme di intervento innovative, che prevedano un rafforzamento del dialogo inter-istituzionale e con i soggetti privati del no profit e che impieghino, tra l’altro, equipe di strada ed educatori alla pari".

"Riteniamo che il dato d’insieme, tuttavia, sia profondamente sottostimato, perché in esso non sono inclusi i minori neocomunitari, i richiedenti asilo, le vittime di tratta oltre, naturalmente, a quelli che non sono mai entrati in contatto con il sistema istituzionale di accoglienza", ha specificato Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children Italia. A conferma di ciò, basti pensare che i minori rumeni, che attualmente non sono inclusi nel numero sopraccitato, in quanto neocomunitari, ha costituito sempre una percentuale importante del totale degli arrivi nel nostro paese e in particolare nel 2006, ultimo anno in cui sono stati conteggiati, rappresentavano ben il 33%.

Sulla base della propria esperienza, Save the Children raccomanda che "i minori stranieri, nel rispetto del principio di non discriminazione, siano trattati alla pari di tutti gli altri minori, al di là di qualsiasi considerazione relativa al loro status di migranti o alla loro nazionalità". In particolare, l'associazione chiede che "venga garantito il diritto alla protezione a tutti i minori stranieri che si trovano sul territorio nazionale e sia favorito il loro accesso al sistema di accoglienza attraverso lo sviluppo di un sistema di presa in carico ed assistenza efficiente che comprende il potenziamento della messa in rete di iniziative differenziate di intervento sociale che possano rispondere ai bisogni ed ai percorsi individuali di ogni minore".

Informazioni sanitarie, orientamento sui servizi e le istituzioni destinate all’accoglienza e aiuto dei minori migranti soli, consulenza legale, supporto psicologico e mediazione culturale. Sono le principali attività svolte dall’equipe del progetto Orizzonti a Colori di Save the Children, costituita da operatori, educatori alla pari, consulenti legali e etnopsicologi. Nel periodo di riferimento (2005-2008), sono stati effettuati 3.143 contatti con minori stranieri (8) a Roma. A seconda dei casi, sono stati accolti e quindi accompagnati presso le forze dell’ordine per il collocamento in luogo sicuro, hanno ricevuto assistenza per procedure di regolarizzazione e connesse alla giustizia minorile, o ancora per il riconoscimento dello status di rifugiato. Alcune vittime dello sfruttamento della prostituzione sono state condotte presso i servizi sanitari, stabilendo così una relazione di fiducia che ha permesso in alcuni casi la fuoriuscita dal circuito della strada. Contestualmente, sono stati organizzati corsi di formazione per peer educator e per mediatori culturali della Giustizia Minorile, condotte ricerche partecipate con i ragazzi e le ragazze e realizzati laboratori di arte-terapia.

Oggi Save the Children ha lanciato il progetto CivicoZero, intervento per la protezione, sostegno e ricerca in favore di minori e neomaggiorenni stranieri in situazioni di marginalità sociale, devianza e sfruttamento nella città di Roma. Fulcro del progetto e sede delle principali attività è il Centro diurno CivicoZero, una struttura semiresidenziale al centro di Roma (in prossimità della Stazione Termini), dotata spazi ricreativi, di servizio, di incontro e consulenza. CivicoZero intende raggiungere quei ragazzi e ragazze stranieri presenti a Roma, che vivono in condizioni di marginalità sociale e sono a rischio di devianza, criminalità e sfruttamento.

"Uno degli obiettivi principali è contribuire alla riduzione del numero di ragazzi e ragazze stranieri coinvolti in attività illegali o sfruttati e promuoverne l’integrazione e il reinserimento sociale, rendendo i ragazzi e le ragazze consapevoli dei propri diritti, nonché rafforzare il coordinamento tra tutti i soggetti attivi nel settore, al fine di garantire una maggiore e più efficace protezione dei minori" - ha affermato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia. Le attività del Centro vanno dalla consulenza legale, sanitaria, psicologica all’orientamento alla formazione, ricerca lavoro e sostegno all’inserimento lavorativo, da attività sportive e ricreative, a laboratori artistici, espressivi, informatici. Al contempo, Save the Children continuerà a svolgere attività con la propria unità di strada e ad eseguire accompagni di minori presso i servizi attivi sul territorio.

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