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Sangue in Colombia, divieto di manifestare in Italia
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Lo scorso 10 settembre durante il concerto Coca-Cola live@MTV a Roma la Rete Boicottaggio Coca-Cola ha organizzato un'azione di protesta con striscioni e volantini per diffondere le ragioni del boicottaggio intitolata "lo sponsor di questo concerto è il mandante di questi omicidi". Con velocità record sono arrivate le denunce a 10 attivisti che ribadiscono che il saldo negativo rimane alla Coca-Cola che ha incassato un forte danno d'immagine. E fino al 5 novembre la Rete Italiana Boicottaggio Coca-Cola organizza un ciclo di incontri con un sindacalista colombiano promotore della campagna internazionale di boicottaggio della Coca-Cola.
Per approfondimento: The Coca Cola Campaign, Coke Watch che invita a sottoscrivere un appello alla multinazionale.
Comunicato della Rete Italiana Boicottaggio Coca-Cola
In Colombia essere sindacalisti è un reato, difendere i diritti umani è reato, organizzare i contadini o le donne è reato - Questo ha sentenziato il Governo Colombiano di Uribe Velez - Per questa accusa si viene condannati a morte - nel migliore dei casi si finisce in carcere senza processo con l'accusa di terrorismo.
Il genocidio del popolo colombiano continua inesorabile ogni giorno che passa - i carnefici appartengono ai gruppi paramilitari che agiscono nella più totale impunità, su mandato delle multinazionali, coperti dall'esercito e dalla politica del Presidenze Velez, che applica in pieno i dettami degli Stati Uniti - senza che una voce autorevole si alzi per denunciare o condannare questo massacro.
In Italia manifestare solidarietà al popolo colombiano diventa reato nel momento in cui si disturbano le trovate pubblicitarie delle multinazionali - è quindi con stupore e rabbia che apprendiamo dell'imminente arrivo di 10 denuncie per manifestazione non autorizzata in occasione del concerto Mtv-Coca Cola di Roma del 10 settembre, in cui centinaia di persone hanno dato vita ad una pacifica e coloratissima performance per spiegare ai partecipanti al concerto che, nonostante gli spot, in Colombia Coca Cola è accusata di essere la mandante dell'assassinio di 8 sindacalisti, oltre che di rapimenti e intimidazioni.
La campagna di boicottaggio della Coca Cola è nata come contributo per denunciare e fermare il massacro in atto contro il popolo colombiano. Con le dovute proporzioni commisurate ai relativi contesti sociali, la logica della Coca Cola è la medesima, in Italia come in Colombia e nel resto del mondo: zittire le voci del dissenso attraverso l'apparato statale e parastatale.
Nonostante questo la Campagna di boicottaggio della Coca Cola, - promossa dal sindacato colombiano Sinaltrainal e raccolta in Italia dalla Rete boicottaggio Coca - va avanti chiedendo a tutte le realtà della società civile di dare maggiore forza alla campagna con la loro adesione e rilancia l'attività di opposizione e controinformazione.
Dal 27 ottobre al 5 Novembre avremo l'opportunità di incontrare un rappresentante del sindacato Sinaltrainal, Ember Ortiz, promotore della campagna di Boicottaggio
27 Ottobre Milano - ore 20,30 sede di Puntorosso, via Morigi 8, Coordinamento lombardo Nord Sud del Mondo, Nodo di Milano di Rete Lilliput, Tatavasco, Puntorosso
29 Ottobre Bologna-Circolo Il Sesto Senso. V. Petroni-h.15:30/ Sala dell'angelo" Via S.Mammolo h 21,30 Organizzata da : Amnesty, Sala Cabral y.
30 Ottobre Perugia - Csoa La Scoletta - h 21 -
31 Ottobre Empoli - h. 18,30 - centro sociale Intifada - Ponte a Elsa
1 Novembre Roma - h 18,00 centro sociale ex Snia Viscosa
2 Novembre Civitavecchia -c.s.o.a. ex mattatoio Via del Gazometro (vicino vecchio carcere)
Organizza: Rete Boicottaggio Coca Cola, Conf. Cobas, csoa ex mattatoio