Salviato (Banca Etica): "La crisi? E' appena cominciata"

Stampa

La crisi? "E' appena cominciata". Le banche? "Dovrebbero farsi tutte un esame di coscienza". Chi lo dice è a sua volta un banchiere. Ma per Fabio Salviato, presidente di Banca Etica, si può essere "banchieri attenti e responsabili, vendendo servizi e prodotti onesti e sostenibili nel tempo".

Non è quello che fanno tutte le banche?
"Fino ad oggi ci siamo trattenuti, perché non volevamo essere confusi con i grilli parlanti. Ma di fronte al 'mea culpa' di Alessandro Profumo, che denuncia il declino del mestiere del banchiere, ci sentiamo chiamati in causa. Vogliamo essere un testimone nel tribunale che ha messo la finanza sul banco degli imputati. Forse siamo un testimone d'accusa, vista la nostra scelta di rispettare delle regole strettissime che le altre banche non rispettano, ma chissà che da un processo giusto vengano fuori elementi per ripartire. Non da zero, ma dal buono che c'è. Le regole non possono essere scritte da chi le ha violate o interpretate a proprio appannaggio. Né possono rispondere a una crisi del sistema senza valutare le alternative esistenti".

Quali sarebbero le accuse?
"Il problema di fondo è che il sistema bancario non fa più credito, ma finanza. L'80% degli attivi delle banche ormai non discendono dal credito, ma dalla vendita di prodotti finanziari, quegli stessi prodotti che adesso sono nell'oc- chio del ciclone e rischiano di gettare molta gente sul lastrico".

Non le sembra di dipingere la crisi più brutta di quello che è?
"Non credo affatto. Questa crisi è appena cominciata e mi sembra un passaggio epocale che si estenderà all'economia reale e richiederà quattro o cinque anni di grandi sacrifici per essere su- perata. E' una crisi di sistema, che punisce un modo di fare banca vuoto di valori e incentrato solo sulla massimizzazione dell'investimento, senza nessun interesse per la solidità".

Soluzioni, consigli per i risparmiatori?
"Tornare alle regole, ma soprattutto tornare a un modo autentico di fare banca: in fondo siamo stati noi italiani a inventare il sistema del credito e questa crisi potrebbe riportare alla ribalta il modello italiano, che si basava sulla fiducia fra l'investitore e l'impresa in cui investiva".

Ora siamo nel bel mezzo di una crisi di fiducia: non hanno fiducia nemmeno le banche fra di loro, tanto che i tassi interbancari sono andati alle stelle⅀
"Per riportare la fiducia è essenziale la trasparenza. E la tracciabilità. Gli investitori devono sapere dove vanno a finire i loro soldi. Devono poter controllare in quali imprese la banca investe. Ci dev'essere la possibilità di seguire tutti i passaggi in tempo reale. Non è difficile, basta attrezzarsi con tecnologie efficaci. Noi lo facciamo. In Italia siamo gli unici, ma non siamo l'unica banca al mondo che lo fa".

In pratica, cosa dovrebbero fare i risparmiatori?
"Se hanno un orizzonte temporale di 4-5 anni davanti a sé, conviene lasciare i soldi dove li hanno messi e aspettare che il sistema si riprenda. Ma se hanno bisogno di quei soldi per la loro attività, è meglio realizzare quello che possono alla svelta, perché la crisi sarà ancora lunga e non abbiamo toccato il fondo".

Vede una soluzione ai problemi strutturali che ha descritto?
"Spero che questa crisi ci porterà a ritrovarci in una società più sobria e a ricostruire un'economia più solida a partire dalla piccola e media impresa, di cui l'Italia è ricca e quindi potrebbe trovarsi avvantaggiata. Ma spero soprattutto che d'ora in poi le istituzioni preposte al controllo delle banche e dei mercati finanziari lo esercitino davvero. Non come hanno fatto fino ad oggi".

Elena Comelli
Fonte: Quotidiano Nazionale (8 ottobre 2008)

Ultime notizie

Attacco alla Global Sumud Flotilla: droni, bombe sonore e spray urticanti in acque internazionali

24 Settembre 2025
La Global Sumud Flotilla, missione umanitaria internazionale diretta a Gaza, è stata oggetto di una serie di attacchi. (Giacomo Cioni)

Dossier - Materie prime critiche (5)

24 Settembre 2025
Una transizione ecologica giusta ed equa è realizzabile solo ponendo i diritti umani al centro e superando i tradizionali modelli. (Rita Cantalino)

Cambiare fa bene!

23 Settembre 2025
La novità sarà grossa e importante: www.atlanteguerre.it si fonderà con www.unimondo.org. (Raffaele Crocco)

Blocchiamo tutto!

22 Settembre 2025
Con lo sciopero generale di oggi, al quale come testata aderiamo, l'Italia intera si ferma per Gaza.

Fumetti per la Pace, ecco il concorso Peace is Pop!

21 Settembre 2025
Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo, insieme al Piccolo Museo del Giocattolo, lanciano il contest "Peace is Pop! Fumetti per la Pace".

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad