Salviamo la comunità di Aboud

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Mentre il progetto del Muro di separazione ad Aboud (area di Ramallah) procede, l'Operazione Colomba - corpo civile di pace dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII - si appella per sostenere la pressione sulla Chiesa italiana. Il villaggio di Aboud conta circa 2000 abitanti, metà dei quali sono palestinesi cristiani e l'altra metà musulmani. Con la costruzione del Muro di separazione le due comunità del villaggio verranno pesantemente penalizzate per sempre. Oltre che dai 600 ettari di terreno che verranno espropriati, la comunità palestinese cristiana verrà inoltre separata dall'antica chiesa di Santa Barbara, costruita su quello che secondo la tradizione fu il luogo del suo martirio, distrutta dall'esercito israeliano nel 2002 e di recente ricostruita.

L'Operazione Colomba ha preparato sul suo sito un kit di materiale informativo che può essere stampato e fotocopiato e diffuso in ogni parrocchia/comunità ecclesiale - ma non solo - per raccogliere adesioni all'appello sottostante.

I moduli, debitamente firmati, dovranno essere rispediti a:

Operazione Colomba
Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII
via della Grotta Rossa 6 - 47900 Rimini

Tutti i moduli firmati saranno successivamente raccolti ed inviati, assieme
al testo della petizione, a:
- Primo Ministro israeliano
- Ministero della Difesa israeliano
- Rappresentanze diplomatiche israeliane in Italia e Vaticano
- Santa Sede
- Ministero degli Esteri italiano
- Rappresentanze diplomatiche italiane in Israele

Ulteriori informazioni sul villaggio di Aboud e sugli sviluppi della costruzione del Muro verranno man mano aggiornati sul nostro sito.

Confidiamo nella vostra buona volontà per la diffusione e la riuscita di questa iniziativa.

Operazione Colomba
Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII
www.operazionecolomba.org

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Appello per salvare la comunità cristiana palestinese di Aboud

Ai nostri fratelli maggiori.

Il 15 aprile 2005 alcuni rappresentanti del Ministero della Difesa Israeliano hanno informato il Sindaco del villaggio di Aboud che circa 600 ettari (6000 dunam) di terra coltivata del villaggio, verranno espropriati per la costruzione della barriera di separazione tra Cisgiordania e Stato d'Israele.

Secondo l'attuale progetto la barriera porterà via al villaggio, oltre alle terre, la Chiesa Santuario di Santa Barbara, la vicina area archeologica con tombe giudaiche datate a più di 2000 anni fa e la cisterna dell'acqua. Tutto questo perchè la barriera verrà costruita a 6 chilometri dalla Linea Verde (limite tra lo Stato d'Israele e la Cisgiordania ) a ridosso del villaggio.

La maggior parte delle famiglie di Aboud sono cristiane, cattoliche ed ortodosse. Da tempo esse soffrono a causa del conflitto in atto e delle ripercussioni che esso ha nella loro vita quotidiana, come l'impossibilità di poter lavorare in Israele come era invece stato in passato.

Gran parte di loro possiede terre coltivate soprattutto ad olivo, nell'area che verrà confiscata.

Da tempo la comunità cristiana palestinese è in pericolo di sopravvivenza in Terra Santa; molti cristiani sono immigrati a causa della situazione economica peggiorata negli ultimi 5 anni a causa del conflitto. Tutti i giovani della popolazione di Aboud sono disoccupati, non possono sposarsi, non possono costruire casa. La realizzazione della barriera di separazione non farebbe altro che distruggere la già povera sussistenza agricola della comunità di Aboud, forzando così alla partenza moltissimi cristiani del villaggio con un ulteriore consistente calo della presenza cristiana in Terra Santa.

Per questo chiediamo, sentendoci fratelli nella comune paternità di Abramo, che la barriera di separazione non venga realizzata. Capiamo le esigenze di sicurezza dello Stato d'Israele ma non vediamo nessuna relazione tra queste e il progetto di costruzione della barriera.
Vogliamo ricordare il Santo Padre Giovanni Paolo II, che molto fece per la convivenza tra tutti i figli di Dio ed in particolare con voi nostri fratelli maggiori.

Invochiamo la benedizione del Padre sulle vostre decisioni.

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