Safiya e le altre

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Safiya Hussaini è una giovane donna incinta che è stata condannata a morte per lapidazione dalla corte di Gwadabawa, nello Stato di Sokoto, con l'accusa di aver avuto rapporti extramatrimoniali. A suo favore è nata una mobilitazione internazionale affinchè il governo nigeriano annulli la sentenza.

In Italia la comunità di Sant'Egidio, con l'associazione Nessuno Tocchi Caino e l'agenzia di stampa dei missionari Misna, ha lanciato un appello per la salvezza della donna attraverso e-mail da inviare all'ambasciata nigeriana a Roma. Al momento si è ottenuta la sospensione della condanna, ma non sono state fornite informazioni sulla data in cui sarà annunciata la decisione definitiva della Corte Federale nigeriana.

Certo non sono solo i nigeriani o i talebani a opprimere le donne. Dal Pakistan all'India (passando per la Cina) discriminazioni, violenze e "delitti d'onore" sono all'ordine del giorno. In nome di tradizioni che non hanno niente a che vedere con l'Islam, come denuncia la giornalista pakistana Fariha Haroon, in Pakistan nel 1999 furono 500 le persone vittime del "delitto d'onore".

Da anni i movimenti per i diritti delle donne denunciano questi gravi fatti. La sospensione della pena capitale per Safiya rappresenta un piccolo passo, ma in attesa che il governo nigeriano annulli la sentenza, è importante che all'ambasciata continuino ad arrivare lettere di solidarietà per la donna e la sua bambina.

Pubblicato il: 15.12.2001

Fonte: » Human Rhigts Watch, Comunità Sant'Egidio, Femmis, Misna, Nessuno Tocchi Caino, Volontari per lo sviluppo;
Approfondimento: » Global Womans Rights, Nigerianlaws;
Azione: » Firma l'appello per safiya, Petizione per salvare Safya dalla lapidazione;

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