SOS Humanity ricorrerà in appello

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SOS Humanity critica il rigetto del suo ricorso da parte del tribunale di Crotone il 13 febbraio 2025 in merito a quella che l'organizzazione considera una detenzione illegittima della sua nave di soccorso Humanity 1 nel dicembre 2023. Il giudice ha affermato che il ricorso contro il fermo era inammissibile e presupponeva la legittimità dell'intercettazione da parte della cosiddetta Guardia Costiera libica delle persone in fuga dalla Libia.

Tuttavia, ciò è in netta contraddizione con le precedenti decisioni dei tribunali, nonché con le prove di crimini contro l'umanità contro migranti e rifugiati in Libia commessi dagli stessi attori libici presentate dalle Nazioni Unite. SOS Humanity ricorrerà quindi in appello contro la decisione e ha già presentato un intervento presso la Corte costituzionale italiana nell'ottobre 2024. 

“Il fermo delle navi di soccorso non governative da parte delle autorità italiane costituisce una grave violazione del diritto europeo e internazionale, evidenziata dal fatto che la base giuridica di questa pratica è attualmente contestata presso la Corte Costituzionale Italiana”, afferma Cristina Laura Cecchini, l'avvocata italiana che rappresenta SOS Humanity presso il tribunale di Crotone.

La decisione presentata dal giudice di Crotone contiene una serie di argomentazioni poco plausibili, non tenendo conto delle prove presentate da SOS Humanity. Il giudice ritiene il ricorso inammissibile e quindi sembra violare gravemente il diritto alla difesa in quanto non lascerebbe alcun rimedio legale contro una sanzione illegittimamente imposta.

Questa decisione contraddice numerose sentenze già emesse in tutta Italia. Inoltre, il giudice non riconosce un fatto significativo che diverse sentenze e istituzioni internazionali hanno evidenziato: la cosiddetta Guardia Costiera libica non può essere considerata un attore legittimo di ricerca e soccorso. Pertanto, SOS Humanity ricorrerà in appello contro questa decisione”.

Da Sos-humanity.org

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