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Russia: dubbi per elezioni libere in Cecenia
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I rappresentanti delle Ong cecene riunitisi il 7 settembre scorso nella città di Nazran in Inguscezia, hanno dichiarato che boicotteranno le elezioni presidenziali in Cecenia, previste per il prossimo 5 ottobre.
Tema dell'incontro era: "Cecenia 5 ottobre - c'è una possibilità". Nella dichiarazione finale - riporta il Causasus Time - si legge che le Ong non presenzieranno come osservatori alle prossime elezioni e si chiederà alle organizzazioni internazionali di fare altrettanto. Naturalmente, precisano le Ong cecene, durante le elezioni continuerà l'azione di monitoraggio sulle violazioni dei diritti umani . "E' evidente che in Cecenia vige la legge marziale - sostiene Ruslan Badalov, a nome del "Chechen National Rescue Committee" - e a queste condizioni è impossibile parlare di libere elezioni".
Secondo Warnews forze governative russe e cecene hanno sottoposto ad una pesante censura numerosi dipartimenti amministrativi regionali e nel Paese sarebbe in corso una vasta campagna di violazioni e minacce ai danni dell'opposizione, mirate a favorire la vittoria dell'attuale capo del governo Akhmad Kadyrov, di vedute vicine al Cremlino. L'azione più clamorosa è stata - ricorda Warnews - il siluramento del Ministro della Stampa, Bislan Gantamirov e la quasi contemporanea chiusura di una rete televisiva e radiofonica indipendente che trasmetteva da Grozny, creata sempre da Gantamirov nello scorso marzo; forze di sicurezza hanno circondato e successivamente fatto irruzione nell'edificio, facendo uscire i dipendenti e sequestrando telecamere, videocassette ed altre apparecchiature. La stessa sorte è stata subita da altri otto quotidiani locali.
Anche l'International Helsinki Federation for Human Rights ha recentemente diffuso un rapporto in cui dichiara che "la situazione in Cecenia rimane grave e non sussistono le condizioni di sicurezza minime per lo svolgimento di elezioni libere e giuste. Sulla base di una missione esplorativa in Cecenia ed in Inguscezia, il rapporto dimostra che i cittadini continuano a vivere in una condizione di terrore e conclude che nè le elezioni presidenziali, previste per il 5 ottobre, nè altre elezioni dovrebbero aver luogo in Cecenia finchè permangono tali circostanze ed invita l'organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) a dichiarare chiaramente alle autorità russe che le future elezioni non potranno soddisfare i test di verifica di OSCE per le elezioni libere e giuste. (RB)
Fonti: Warnews, International Helsinki Federation for Human Rights Causasus Time.