Rischio MAI al WTO e l'impatto bancario

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In sede dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) continua il dibattito sul futuro Multilateral Investment Framework (MIF), l'accordo multilaterale sugli investimenti naufragato nel '98 dopo la rinuncia francese a continuare i negoziati. Tre le proposte esistenti, quella europea sostiene un accordo in cui la definizione di investimenti si limiti agli IDE, gli investimenti diretti esteri cioè quando una multinazionale entra in un paese e acquista o costruisce un proprio impianto produttivo o una sussidiaria. Secondo la proposta USA, gli accordi sugli investimenti devono avere una definizione molto ampia che comprenda tutti i tipi di investimento, compresi quelli di portafoglio, ed elencano 8 punti ben precisi. La proposta di Taiwan, invece, punta dritto dritto al tema delle cause legali richiedendo nuovi meccanismi per risolvere controversie fra Stati e Privati. Secondo la Campagna "WTO LabLilliput", i "negoziati IMF sono aperti ai più diversi sbocchi e le proposte di USA e Taiwan vanno diritto verso un nuovo MAI". Secondo un documento presentato dall'Unep Finance Initiatives (Unep Fi), partnership nata nel 1992 tra l'Unep e 295 banche, nei prossimi 10 anni i costi dei cambiamenti climatici saranno circa 150 miliardi di dollari l'anno, con il rischio concreto di una bancarotta, o quanto meno di insolvenza per le compagnie di assicurazione, i servizi finanziari e le banche. Un esempio è la valutazione indipendente(scaricabile in formato .ppt - Power Point dell'Osservatorio sull'oleodotto OCP, progettato tra Colombia e Ecuador, sulle politiche ambientali e sociali della Banca Mondiale, realizzato dall'ecologista tropicale Robert Goodland.
Pubblicato il: 14.10.2002 " Fonte: » Campagna WTO LabLilliput, Osservatorio Eni, Associazione Bancaria Italiana ;
" Approfondimento: » Spedire lettere a Presidente della BNL Abete per valutazione impatto OCP, Christian Aid - petizione a Tony Blair per un commercio di giustizia;

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