Ricostruzione in Iraq: dure dichiarazioni di Marelli

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Il presidente dell'Ass. Ong ha preso posizione nei confronti del governo italiano. "L'assalto alla diligenza per la ricostruzione dell'Iraq, favorito dal permanere delle forze belligeranti a governare la fase di transizione viene oggi esteso - secondo le dichiarazioni di rappresentanti di politici e di Governo -al settore delle Organizzazioni Non Governative. L'On. Landi di Chiavenna (la settimana scorsa) e l'Ambasciatore italiano a Bagdad (questa settimana), hanno spudoratamente dichiarato che le ONG che verranno coinvolte nella fase della ricostruzione saranno quelle "amiche" dei partiti di maggioranza o quelle che "abiureranno" la posizione assunta dal Tavolo di Solidarietà con la colazione irachena promosso da tutte le ONG e associazioni presenti in Iraq da prima della guerra. Invece di valorizzare questa preziosissima esperienza della cultura del contesto socio-economico locale vengono pretestuosamente tacciate di collateralismo con il centro-sinistra.

Chiedere che sia l'ONU a garantire la transizione verso la democrazia e la ricostruzione post-conflitto, chiedere che il bene della popolazione irachena sia anteposto a qualunque altro tipo di interesse affaristico ci sembra che sia un dovere per quelle organizzazioni che hanno come unica finalità quella di manifestare solidarietà concreta con un popolo vessato da 12 anni di embargo e distrutto dagli ultimi mesi di guerra"

Queste le dichiarazioni di SERGIO MARELLI Presidente dell'Associazione delle ONG italiane in apertura del Convegno "Europa e Stati Uniti: una rinnovata alleanza per una globalizzazione pacifica e solidale. Il futuro delle Istituzioni internazionali e il ruolo delle organizzazioni della società civile" promosso dal Forum del Terzo Settore, dall'Associazione delle ONG italiane e dalla Tavola della Pace e ancora in corso a Civitas 2003.

Fonte: Civitas Online

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