Resistenze indigene e l'alleanza Mercosur

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Nel giorno d'insediamento del nuovo Presidente dell'Ecuador, Lucio Gutierrez, parte una campagna di appoggio alla popolazione di Sararyacu, minacciata dalle pressioni per le ricerche petrolifere della CGC/Chevron-Texaco nell'Amazzonia ecuadoriana. Forte è l'appello per avere degli osservatori internazionali in quanto giovani, donne e anziani della comunità indigena stanno organizzando degli accampamenti pacifici lungo i limiti del territorio di Sarayacu, per ostacolare l'entrata di tecnici della compagnia petrolifera accompagnati da guardie armate. In visita da Gutierrez è arrivato il presidente brasiliano Inácio 'Lula' da Silva e viene lanciata ufficialmente l'iniziativa della creazione di un 'Gruppo di Paesi amici del Venezuela', incaricato di aiutare il Paese sudamericano a uscire dall'impasse socio-politica in corso da dicembre. Dal primo giorno del suo insediamento, Lula ha appoggiato la lotta alla fame e l'accesso alla terra. Il Progetto Fame Zero, che sarà realizzato dal governo Lula e coordinato da Frei Betto, si propone di ridurre significativamente l'esclusione sociale che fa del Brasile uno dei tre paesi più ingiusti del mondo. Inoltre Lula, durante la sua recente visita argentina, ha insistito sulla necessità di rafforzare il Mercosur, la comunità economica regionale - che include Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay, con Bolivia e Cile. Proprio il Cile, con la politica neoliberale "economicamente corretta" e definito anche il "giaguaro dell'America latina", è caratterizzato da una straordinaria crescita che, tra il 1990 e il 1997, ha raggiunto il 7% annuo. L'inflazione è stabilizzata al 3,6%, il disavanzo di bilancio è inferiore all'1%, il debito estero è sotto controllo e la crescita si mantiene al 2,2% - la più forte del continente, insieme a quella del Brasile (1,5%) (2).
Pubblicato il: 15.01.2003
" Fonte: » Selvas, Misna, Le Monde Diplomatique, Movimento Sem Terra;
" Approfondimento: » Dossier America Latina;

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