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Repair Cafè, riparare gli oggetti per contrastare la cultura dello scarto
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Foto: Facebook.com
C’è l’aroma del caffè, ma prima di tutto c’è il gusto della riparazione di un oggetto non più funzionante, con benefici per economia domestica e ambiente. Le persone arrivano un po’ alla volta. C’è chi lo ha saputo dai social e porta una macchina del caffè danneggiata da tempo. Altri arrivano con una fornita cassetta degli attrezzi: la mettono a disposizione con le loro competenze. Sono scene da un “Repair Cafè”, luoghi dove è possibile dare nuova vita a ciò che si rompe, contrastando la cultura dello scarto, a sostegno del riuso. Si tratta di gruppi spontanei che con cadenza regolare o saltuaria lanciano un evento di riparazione, attraverso social e passaparola. Nel mondo ve ne sono più di 3mila. In Italia sono circa 30. L’ultimo è nato da pochi mesi a Saronno (Varese) e ha una formula itinerante, con l’idea di coinvolgere diversi quartieri. A crearlo Roberto Barin, da sempre impegnato per la sostenibilità ambientale. A lui si è affiancata l’associazione culturale “Il Tassello”, che ha messo a disposizione la propria sede per i primi incontri. In tre appuntamenti è nato un gruppo con sei riparatori.
I partecipanti possono portare piccoli elettrodomestici, sveglie, biciclette ma anche stampanti e pc malfunzionanti. Non c’è qualcuno che ripara per gli altri, lo si fa insieme. L’idea è quella del coinvolgimento diretto: ciascuno mette a disposizione le proprie competenze e chi non ne ha può apprendere. Un’attività di volontariato, dove si è ripagati dalla soddisfazione reciproca di rimettere in circolo prodotti ancora utilizzabili. Non sempre la riparazione riesce, ma ciò che si genera ha comunque valore, anche nella dinamica sociale di condivisione di tempo e conoscenze.
«Gli oggetti hanno un’obsolescenza sempre più rapida e programmata», sottolinea Barin. «Valutare la riparazione è pensare all’ambiente e al futuro.Senza contare la soddisfazione personale: spesso nei nostri incontri sentiamo all’improvviso un’esclamazione di gioia per un oggetto che torna in vita”.
La prima esperienza di Repair Cafè nasce in Olanda, una quindicina di anni fa. Un movimento che si è diffuso repentinamente, tanto da raccogliere gli aderenti in una fondazione. Oggi ci sono gruppi in 36 Paesi del mondo. In Italia i più longevi sono attivi da oltre una decina di anni. Molti sono diventati associazioni, altri organizzano veri e propri corsi di riparazione. A Perugia, dove il Repair Cafè è nato nel 2017 e fa riferimento all’associazione Coordinamento regionale Umbria Rifiuti Zero, oggi ci sono 11 riparatori e due organizzatori che portano gli eventi un po’ ovunque. Di recente ne è stato allestito uno all’aperto, sul Lago Trasimeno...