Regno Unito: consegnati dopo trent'anni i primi Eurofighter

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E' costato 50 miliardi di sterline, è stato in lavorazione per trent'anni ed è nato per combattere un nemico che non esiste più. Si tratta di Eurofighter, il più costoso progetto di difesa mai affrontato dall'Europa, promosso da un consorzio di quattro Stati (Gran Bretagna, Germania, Spagna e Italia). In esposizione sabato scorso al Royal International Air Tattoo di Fairford in Gloucestershire (Gran Bretagna), i primi esemplari del velivolo sono stati consegnati ai committenti questo mese. Considerato una "creatura della guerra fredda", il cacciabombardiere Eurofighter rappresenta un progetto importante per l'industria aerospaziale britannica, che ha coinvolto dai 10.000 agli 80.000 dipendenti.

Nel 1998 l'Italia si è impegnata a contribuire ad Eurofighter con 16mila miliardi di lire da investire fino al 2006 per la produzione di 121 cacciabombardieri. Una manovra resa possibile da una circolare emanata dal Ministero delle Finanze nel 1998 che ha sottratto alle normali procedure di autorizzazione il commercio di armi relativo a 13 coproduzioni multinazionali, aggirando i limiti imposti dalla legge 185/90. Tra le industrie coinvolte nel piano Eurofighter figurano numerose aziende italiane, soprattutto del gruppo Fiat.

A fine anni '90 è stata costituita la Eurofighter International, società che mira, con la commercializzazione dell'aereo, alla conquista del 50 per cento del relativo mercato. All'ordine italiano di 121 mezzi su 620 totali si è aggiunta la richiesta di 60 aerei per la Grecia e 30 per la Norvegia. Gli Stati partecipanti al consorzio si sono divisi il mercato e le zone di competenza: l'italiana Alenia Aerospazio si occupa specificatamente dell'esportazione verso Brasile, Filippine e Sudafrica.

Fonti: The Guardian, Peacelink.

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